A PROPOSITO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA R.I.A.
È ormai di dominio pubblico come la Corte Costituzionale abbia riconosciuto, con sentenza n. 4 dell’11 gennaio scorso, l’illegittimità costituzionale dell’art. 51, comma 3, Legge 388/2000, provvedimento con il quale si impediva l’attribuzione della maggiorazione R.I.A. (Retribuzione Individuale di Anzianità) alle lavoratrici e ai lavoratori dell’ex comparto Ministeri che non avessero maturato il requisito minimo dei 5 anni di servizio alla data del 1 gennaio 1990, secondo quanto stabilito dal DPR 44/1990, ovvero entro la vigenza del CCNL di riferimento (31 dicembre 1990).
Nell’accogliere positivamente la notizia desideriamo rassicurare iscritte, iscritti e simpatizzanti che la UILPA ha immediatamente affidato ai propri tecnici e al proprio studio legale il dossier della RIA al fine di garantire nel migliore dei modi il riconoscimento della maggiorazione agli aventi diritto. Trattasi, infatti, di materia eterogenea e trasversale, che riguarda lavoratrici e lavoratori di un ex comparto confluito nel 2016 in quello delle Funzioni Centrali.
Invitiamo tutte e tutti a non cedere alle lusinghe di soluzioni tanto rapide quanto fumose, ancorché sbandierate con una impressionante solerzia, nell’attesa – che non sarà lunga – di ulteriori istruzioni operative che verranno date alle nostre delegate e ai nostri delegati per raggiungere il più alto numero di lavoratrici e lavoratori in servizio e in quiescenza e rivendicare un diritto sinora denegato.
Siamo, come sempre, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori.
La Segreteria Nazionale UILPA
Roma, 19 gennaio 2024