Un rapporto di Confartigianato ha analizzato il grado di esposizione del mercato del lavoro italiano all’intelligenza artificiale.
I dati hanno evidenziato che il 36,2% del totale degli occupati subirà l’impatto delle profonde trasformazioni tecnologiche, in particolare nel Lazio e in Lombardia. Una percentuale di 3 punti inferiore a quella europea del 39,5% ma che corrisponde a 8,4 milioni di lavoratori.
Le professioni più esposte saranno quelle maggiormente qualificate e a contenuto intellettuale e amministrativo come tecnici dell’informazione e della comunicazione, dirigenti amministrativi, dirigenti della pubblica amministrazione.
Mentre tra le attività lavorative a minor rischio vi saranno quelle con una componente manuale non standardizzata.