La RSU della Soprintendenza Archeologica di Roma ha convocato per oggi una assemblea generale dei lavoratori per discutere delle gravi questioni e dei gravi disagi vissuti dai lavoratori in ordine alle problematiche che sono state poste all’ordine del giorno. Una assemblea perfettamente legittima, che nulla ha a che vedere con precedenti iniziative che sono state riportate strumentalmente sui media, richiesta in data 11 settembre scorso e svolta nel pieno rispetto delle norme che regolano i servizi essenziali, preceduta da un comunicato stampa della stessa RSU che segnalava possibili disagi per I visitatori e giudicata perfettamente legittima dallo stesso Soprintendente Prosperetti nelle sue dichiarazioni riportate oggi da Repubblica.
L’assemblea, proprio per ridurre al minimo i disagi dei visitatori, è stata calendarizzata ad inizio turno, ha comportato la chiusura per due ore e mezza al pubblico e alle 11.00 I cancelli sono stati regolarmente riaperti.
Ricordiamo peraltro che iniziative analoghe avvengono in tutti i paesi d’Europa, citiamo il caso dei lavoratori della National Gallery di Londra, in mobilitazione da diversi mesi contro la privatizzazione dei servizi, o i lavoratori della Tour Eiffel a Parigi, che l’anno scorso hanno chiuso per ben tre giorni il monumento più visitato di Francia senza che a nessuno degli esponenti politici o dei media di questi paesi sia venuto in mente di mettere in discussione i diritti fondamentali dei lavoratori.
In Italia no, l’espressione legittima e democratica di un diritto sancito dalla Costituzione viene messo pesantemente in discussione con dichiarazioni dello stesso Ministro Franceschini, che oggi paventa non si sa bene quali misure sui servizi essenziali, e dalla stesso Presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi il quale del tutto impropriamente interviene sulla questione a dispetto del ruolo di garanzia che dovrebbe esercitare.
Allo stesso Ministro ricordiamo che la tutela del nostro patrimonio culturale rientra già nella normativa sui servizi essenziali, stabilendo il limite tra l’esercizio di un diritto fondamentale dei lavoratori e le esigenze dei cittadini. Nel caso di assemblea dei lavoratori peraltro la stessa normativa contrattuale prevede la formazione di presidi a tutela della integrità dei siti. Andare oltre questo limite significa mettere in discussione i diritti costituzionali e questo il Ministro dovrebbe saperlo.
Infine noi ricordiamo che giusto qualche giorno fa abbiamo avviato le procedure di conciliazione propedeutiche alla dichiarazione di sciopero proprio per gli stessi motivi richiamati all’ordine del giorno dell’assemblea convocata dalla RSU romana e che certo il perseverare di questi attacchi gratuiti e strumentali ai lavoratori non aiuta la composizione del conflitto.
In allegato il comunicato stampa unitario.