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Colombi. Tagliano le risorse ai Ministeri per foraggiare i consulenti esterni

In splendida solitudine il 9 novembre scorso la UILPA denunciò l’ennesimo attacco alla Pubblica Amministrazione. Ossia una pesante sforbiciata alle risorse dei Ministeri prevista dal D.P.C.M. 4 novembre 2022: 800 milioni di euro in meno per il 2023, 1.200 milioni per il 2023, 1.500 milioni per il 2025. Dove andranno a finire tuti questi soldi?

È l’articolo 153 della legge di bilancio attualmente in discussione alla Camera, commi 15-17, a indicarci la strada. Prima tappa: le amministrazioni che conseguiranno gli “obiettivi di spesa”, cioè i tagli previsti dal D.P.C.M. 4 novembre, avranno un premio. E a tal fine è costituito un apposito fondo presso il MEF con dotazione di 20 milioni di euro per il 2023, 25 milioni per il 2024 e 30 milioni annui a decorrere dal 2025.

Seconda tappa: con successivo decreto questi soldi saranno poi ripartiti tra i vari ministeri.  Ma per fare cosa? Per assumere dal 2024 personale a tempo indeterminato con specifiche competenze in materia di analisi, valutazione delle politiche pubbliche e revisione della spesa. Sembra incredibile, eppure è proprio così: i tagli alle risorse dei ministeri serviranno a finanziare nuove assunzioni di funzionari addetti ai successivi tagli di spesa. Davvero un bel premio per i ministeri virtuosi! Ma non finisce qui.

Terza e ultima tappa: la vera chicca del provvedimento arriva con il comma 17. Dove viene specificato che per l’anno 2023, nelle more delle assunzioni di cui sopra, l’intero ammontare delle risorse disponibili (20 milioni) potrà essere utilizzato “per il conferimento di incarichi a esperti in materia di analisi, valutazione delle politiche pubbliche e revisione della spesa, nonché a convenzioni con università e formazione”.

Traduzione: si impoverisce la P.A. e si arricchisce la solita pletora di raccomandati e clientes di varia appartenenza che pascolano nel sottobosco dei ministeri indifferenti a qualunque rivolgimento politico, adornati di titoli più o meno altisonanti che assicurano loro incarichi ben retribuiti con i soldi della collettività. In cambio di cosa? Spesso di dossier pieni di aria fritta.

Anche questo governo continua a spolpare la Pubblica Amministrazione, sperpera denaro pubblico in inutili consulenze, ha l’obiettivo di fare a pezzi la macchina dello Stato, il tutto in nome di un italico neoliberismo all’amatriciana che replica le vecchie pratiche dei favori agli amici e agli amici degli amici.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 13 dicembre 2022

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