In questi ultimi giorni abbiamo criticato le scelte del governo contenute nel Disegno di legge di bilancio attualmente in discussione alla Camera. Di fronte all’indifferenza della politica ci siamo mobilitati proclamando una serie di manifestazioni e scioperi che hanno interessato il territorio nazionale e hanno toccato il culmine oggi, 16 dicembre.
Com’era facile prevedere, ci siamo attirati le reprimende di tutti coloro che vedono nelle politiche di austerity e nei tagli alla spesa pubblica la soluzione dei problemi di questo Paese. Ci siamo sentiti dire che la nostra posizione era strumentale e ideologica, in quanto finalizzata a obiettivi politici e animata da pregiudizi anti-governativi. Non hanno capito niente.
Per la UIL – e per la UILPA in particolare – i governi sono tutti uguali, nel senso che da sempre ci rapportiamo con chi è alla guida del Paese in base alle leggi che fanno e in base al loro concreto operare. I pregiudizi appartengono alla cultura dei nemici dei lavoratori, non a quella del sindacato.
Vogliamo confrontarci sui contenuti del Disegno di legge? Non chiediamo di meglio. Ecco qua tre richieste: chiare, semplici e dirette.
Prima richiesta: l’indennità una tantum prevista all’articolo 62 sia resa esplicitamente non riassorbibile dai futuri stanziamenti per il rinnovo del CCNL 2022-2024, ma rimanga come elemento integrativo distinto nella retribuzione che concorre a formare la base di calcolo dei prossimi incrementi.
Seconda richiesta: all’articolo 53 si sopprima il riferimento alla specificità del rapporto di impiego nella Pubblica Amministrazione – che, manco a dirlo, penalizza gli statali – e si uniformino ai privati i criteri di attuazione della cosiddetta “quota 103”.
Terza richiesta: si estendano al settore pubblico dal 1° gennaio 2023 le agevolazioni fiscali sui premi di produttività previste dall’art. 15.
Se il governo vuole, ha la forza politica e l’autorità per intervenire in Parlamento con propri emendamenti. I tempi tecnici ci sono. E così potrà dimostrare che la UILPA sbaglia quando afferma che le politiche dell’esecutivo in carica sono le stesse di tutti i governi degli ultimi trent’anni, politiche economiche e ideologiche neoliberiste specie nella gestione della Pubblica Amministrazione.
Caro governo e caro ministro della Funzione Pubblica, nessuno sarà più contento di noi se ci smentite.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 16 dicembre 2022