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A Palazzo Vidoni non ci serve un’anatra zoppa

Palazzo Vidoni, sede del Ministero della P.A.

Due giorni fa si è svolto il primo incontro tra i sindacati e il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Al di là della buona disposizione personale del ministro, sui contenuti concreti il confronto non ha portato risultati. Siamo andati a Palazzo Vidoni per parlare di problemi urgenti e drammatici. Uno su tutti, l’impoverimento dei lavoratori a causa dell’inflazione a due cifre e del blocco dei salari.

Sappiamo che il problema riguarda l’intero mondo del lavoro. Ma per i dipendenti pubblici la situazione è più grave perché i finanziamenti per i rinnovi contrattuali dipendono dalle scelte del governo quando presenta la legge di bilancio. Se salta un anno, non c’è possibilità di rimediare in corso d’opera. Non è il mercato a decidere l’andamento dei salari nella P.A., ma la politica. Quindi, se l’inflazione viaggia costantemente sopra al 10% (quella reale è anche superiore) e nella legge di bilancio non sono previste risorse, il potere d’acquisto delle retribuzioni dei pubblici dipendenti è letteralmente falcidiato dallo stratosferico aumento del costo della vita.

Sempre più spesso ci giungono notizie di nostri colleghi che incontrano difficoltà a far quadrare i conti familiari. Perciò abbiamo detto al ministro che la situazione richiede azioni politiche concrete. Ma il ministro ha risposto picche su tutto trincerandosi dietro il solito ritornello: non ci sono soldi. Ma un ministro che non riesce a battersi per il proprio dicastero è un’anatra zoppa. Che ci sia o che non ci sia non fa alcuna differenza.

Tuttavia Zangrillo c’è. Ora, bisogna riconoscere che ha sempre avuto parole positive per i lavoratori pubblici. Ma se alle parole non seguono i fatti o ci prende in giro – ma non crediamo che sia così – oppure è stato insediato a Palazzo Vidoni perché non è un politico e finita la legislatura tornerà a fare il manager. In pratica decidono altri per lui.

Il nostro CCNL è scaduto da più di un anno, quando l’inflazione su base annua era calcolata al 3,9%. Perciò il sindacato ha bisogno di un interlocutore vero. Che per la gioia dei fotografi il ministro si cimenti con la realtà aumentata e il metaverso fa parte della politica-spettacolo ma noi chiediamo che si ritorni a parlare di livelli retributivi, di formazione, di precariato, di cambiare regole assurde come i ritardi sul TFR o la tassa sulle malattie. Questi oggi sono i temi che il segretario generale della uil Pierpaolo Bombardieri ha messo al centro del confronto politico con ilnostro datore di lavoro.

Tra qualche settimana il governo presenterà il Documento di Economia e Finanza. Abbiamo chiesto al ministro l’impegno a far sì che quel documento contenga dei chiari segnali di inversione di tendenza. A cominciare dalla previsione di spesa relativa ai finanziamenti per i rinnovi contrattuali 2022-2024. Se il ministro Zangrillo non è un’anatra zoppa ha l’occasione per dimostrarlo e spiccare il volo.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Domenico Proietti, Commissario straordinario UIL FPL

Giuseppe D’Aprile, Segretario generale UIL Scuola

Attilio Bombardieri, Segretario generale UIL RUA

 

Roma, 5 marzo 2023

 

Il comunicato stampa in PDF