Per settimane siamo stati assillati da una martellante propaganda governativa sull’imminente arrivo in busta paga di un corposo anticipo sui rinnovi contrattuali del triennio 2022-2024.
Peccato che la propaganda debba prima o poi lasciare il posto alla realtà dei fatti. E la realtà dei fatti comincia ad emergere. Più che un Natale da nababbi – come ironicamente lo ha definito qualche astuto commentatore – quello che si preannuncia per i dipendenti pubblici è un Natale da benefattori del fisco italiano.
Infatti, l’erogazione in un’unica soluzione della somma prevista dall’art. 3 del decreto anticipi rischia di provocare una penalizzazione retributiva a coloro che la riceveranno, dal momento che (stando ad alcuni recenti chiarimenti dell’INPS) per tale somma non si potrà beneficiare del taglio al cuneo fiscale, ma si dovrà pagare la contribuzione piena. Complimenti ai prestigiatori che siedono al governo: danno ai lavoratori un altro motivo per protestare contro le loro politiche economiche e fiscali.
Ai tecnici che stanno definendo i dettagli della manovra finanziaria chiediamo di fare subito chiarezza su questo aspetto di natura retributivo-fiscale che potrebbe segnare l’ennesima sperequazione a danno dei dipendenti pubblici. E al governo chiediamo un intervento immediato per scongiurare tale rischio. Rischio che alla luce delle delucidazioni INPS appare fondato.
In ogni caso bisogna assolutamente evitare che il problema venga lasciato in balìa delle scelte che faranno le singole amministrazioni rispetto alle modalità di erogazione dell’anticipo. E vista la confusione che al momento regna sovrana nel mondo P.A., tale ipotesi è tutt’altro che improbabile.
Per tali ragioni la UILPA proseguirà e rafforzerà la propria mobilitazione fino a che non otterremo dal governo un chiarimento politico e una soluzione tecnica che salvaguardi integralmente i benefici derivanti dalla riduzione del cuneo fiscale per i pubblici dipendenti. Soluzioni che dovranno essere omogenee per l’intero settore pubblico.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 30 novembre 2023