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CCNL dirigenza Funzioni Centrali: la trattativa entra nel vivo

La UIL PA evidenzia le criticità nelle relazioni sindacali e sulle modalità di conferimento degli incarichi 

 

Si è tenuta ieri presso l’ARAN la seconda riunione per il rinnovo del CCNL dei dirigenti e professionisti dell’Area delle Funzioni Centrali. L’ARAN ha reso noti gli incrementi medi previsti per le diverse realtà insistenti nel comparto e per le diverse tipologie professionali presenti (dirigenti di 1^ e 2^ fascia, dirigenti sanitari, professionisti degli enti pubblici non economici).

 

La trattativa sulla parte economica si svilupperà sulla distribuzione degli aumenti quantificati dall’ARAN tra gli stipendi tabellari e i restanti istituti economici, non esclusa la possibilità di modificare per alcune figure professionali la stessa struttura della retribuzione.

 

L’ARAN ha altresì fornito una bozza di lavoro dei primi 14 articoli del CCNL relativi al sistema delle relazioni sindacali. A questo proposito, la UIL PA ha evidenziato una serie di criticità per ciò che riguarda: il funzionamento dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI), la scarsa trasparenza nell’attribuzione degli incarichi, la necessità di verificare la possibilità di riduzione delle differenze stipendiali tra i diversi livelli di professionisti degli enti pubblici non economici e, ultimo, ma non per importanza, l’esigenza di dare continuità agli incarichi dirigenziali.

 

Su quest’ultima fattispecie si è aperto un dibattito abbastanza serrato su come assicurare la certezza del diritto dei dirigenti ad essere sempre titolari di un incarico, così come prescrive il Testo Unico sul pubblico impiego e gli stessi CCNL precedenti a questo in trattazione.

 

Purtroppo, abbiamo denunciato, vi sono amministrazioni che sottovalutano il problema della continuità tra incarichi e dispongono gli interpelli solo dopo che i relativi incarichi sono già scaduti. Questo provoca una discontinuità tra gli incarichi, con “buchi” per i dirigenti che costano loro mesi di indennità di posizione, vista l’impossibilità di erogare tale emolumento in assenza di un provvedimento formale di incarico.

 

Non secondario è anche il problema, che si trascina da anni, sia dei ritardi con i quali viene contrattato in talune amministrazioni il salario accessorio che dei tempi, spesso molto lunghi, che passano tra gli accordi e l’erogazione materiale del dovuto alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Area.

 

L’ARAN, su entrambe questi problemi, sollevati dalla UIL PA e anche da altri sindacati, ha assicurato una riflessione attenta che speriamo si traduca in misure contrattuali cogenti per le amministrazioni.

 

Il prossimo incontro di contrattazione è stato fissato a lunedì 23 giugno.

 

Come sempre, sarà nostra cura assicurarvi una costante e tempestiva informazione.

 

Roma, 30 maggio 2025