“In oltre 30 anni di sindacalismo non era mai accaduto che venisse impossibilitata la visita nei luoghi di lavoro”. Questa è la dichiarazione di Gioacchino Veneziano, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria della Sicilia, a seguito della dichiarata impossibilità di effettuare la visita al carcere di Trapani, autorizzata per oggi 15 dicembre dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria di Roma. La delegazione sindacale aveva chiesto di fare rilievi fotografici come previsto dall’art. 5 dell’Accordo Quadro Nazionale.
“Insieme a Salvatore Badalucco e Antonio Ciaramella – dichiara Veneziano – siamo entrati in portineria alla 9.05 e l’operatore non sapeva nulla della nostra visita, inoltre, venivano a conoscenza che il direttore non era in sede, attendendo sino alle 9.40, per poi scoprire che il direttore non sapeva nulla della nostra venuta”.
“Come Uil abbiamo sempre tenuto comportamenti improntati alla massima lealtà pur nelle differenti posizioni – chiosa il sindacalista – ma questa azione la riteniamo inaccettabile, perché giorno 14 avevamo ricevuto dalla Direzione le modalità di accesso, ragion per cui dagli atti in nostro possesso, della nostra visita l’Amministrazione era perfettamente a conoscenza”.
“A conferma che probabilmente la nostra attività sindacale a Trapani dà fastidio,- conclude il leader regionale della Uil di settore – è quando abbiamo saputo dal funzionario delle Organizzazioni e delle Relazioni che il comandante di Reparto era stato notiziato ma, guarda caso, nessun atto propedeutico è stato posto in essere da parte dello stesso per consentire alla UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia di adempiere a un diritto previsto, limitando di fatto le prerogative sindacali”.
La UILPA Polizia Penitenziaria ha informato con una lettera dell’increscioso episodio il ministro della Giustizia Nordio, il capo del Dap Renoldi, il direttore del Personale Parisi e la provveditrice regionale Calandrino.