Oltre 30.000 persone, convenute a Bologna dall’Emilia, dalla Toscana, dall’Umbria e dalle Marche, hanno riempito piazza Maggiore e le vie adiacenti, tappezzate di bandiere blu, rosso e verde delle tre Organizzazioni sindacali che hanno avviato dalla città felsinea la lunga mobilitazione a sostegno della piattaforma unitaria su lavoro, sicurezza, previdenza e fisco e che proseguirà sabato 13 a Milano e sabato 20 a Napoli.
“Non siamo qui solo per il decreto lavoro – ha precisato il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri – la mobilitazione era partita già molto prima del varo di questo provvedimento, per continuare a sostenere le proposte del Sindacato confederale, per chiedere risposte sulla riforma fiscale e su quella previdenziale e per rivendicare provvedimenti che pongano un argine al lavoro precario, al lavoro povero e al lavoro insicuro. È ciò che oggi chiede questa piazza, queste lavoratrici e questi lavoratori, questi giovani e questi pensionati. Non abbiamo cancellato la parola sciopero dal nostro vocabolario – ha proseguito Bombardieri – ma sarà una mobilitazione molto lunga per far cambiare idea al Governo. Sul fisco, ad esempio, bisogna capire che la tassa o è piatta o è progressiva: si vuol inserire la flat tax? Allora la si preveda per tutti, aboliamo il sostituto di imposta per lavoratori e pensionati e mettiamo anche il lordo in busta paga: saranno poi loro a versare le tasse come tutti gli altri, con le stesse modalità e con la stessa comprensione se non dovessero essere in grado di pagarle. La riduzione del cuneo fiscale – ha ricordato Bombardieri – l’abbiamo chiesta noi, è una nostra rivendicazione: va bene, dunque, ma è solo momentanea e noi vogliamo che sia resa strutturale. E poi – ha concluso il leader della Uil – serve ripristinare opzione donna, da un lato, e rinnovare i contratti e detassare gli aumenti contrattuali, dall’altro: ci sono troppi contratti a tempo determinato, troppa precarietà che grava sui giovani. Continuiamo la nostra battaglia, dunque, con queste piazze e con questa mobilitazione per dare voce a chi non riesce a farsi sentire”.