Il discorso della Presidente Von Der Leyen sullo stato dell’Unione non aggiunge sostanzialmente nulla di nuovo alle sfide che l’Unione Europea dovrebbe intraprendere, ma che fatica ad affrontare con determinazione e, soprattutto, con compattezza.
Abbiamo apprezzato il richiamo alla transizione giusta, ma ad oggi non esistono ancora misure in grado di preservare i lavoratori e i posti di lavoro dagli effetti negativi della transizione e la proposta di creare un fondo sociale per il clima non è stata menzionata.
Sulla politica industriale comune, l’Europa resta al palo: dal discorso è sparito ogni riferimento alla proposta di fondo sovrano europeo che la Uil aveva chiesto di sostenere. Il rischio oggi più che mai è che le azioni dei singoli Stati, come la Germania, in materia di aiuti di Stato possano alterare il mercato unico a discapito di altri Paesi. Servono azioni comuni e non solitarie. Serve rafforzare l’Europa unita e non frammentarla.
Delusione anche sul fronte della revisione del Patto di Stabilità che non ha trovato adeguatamente spazio nel discorso della Presidente. Il ritorno delle regole pre-pandemia e le possibili prospettive di riforma obbligherebbero il nostro Paese a piani rientro che colpirebbero le fasce più deboli della popolazione, i lavoratori più poveri e la sanità. La UIL è impegnata da oltre un anno con la campagna “Patto di Stabilità? No Grazie” e il prossimo 13 ottobre saremo a Parigi insieme ai sindacati francesi ed europei per chiedere il superamento dell’austerità che ha minato e continua a minare lo stato sociale.