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Bombardieri. Limitare l’abuso dei contratti precari

Da sinistra: Luigi Sbarra, Pasquale Tridico, Pierpaolo Bombardieri, Maurizio Landini

Oggi siamo stati alla presentazione del XXI Rapporto annuale INPS. Ci dicevano che il blocco dei licenziamenti avrebbe condizionato il Paese ma i dati che emergono dal Rapporto dimostrano che l’85% dei lavoratori coperti dal blocco delle assunzioni e dalla misura della cassa integrazione oggi lavorano nella stessa azienda. Non è sicuramente un risultato da poco. La nostra Costituzione ha dato a tutti noi un’indicazione su alcuni sistemi di garanzia come una sanità pubblica, la dignità del lavoro, principi che hanno costruito una rete sociale importante.

Oggi, dopo la pandemia e la guerra in corso, dovrebbero portarci a riflettere se vogliamo o no parlare di una sostenibilità sociale degli interventi. Il 23% dei lavoratori italiani guadagna meno di 780 euro. La retribuzione media delle donne, a parità di livello e incarichi, è il 25% in meno dei colleghi uomini. La percentuale di contratti part-time in Italia è al 46%.

Questi sono dati che dovrebbero provocare una reazione e delle scelte. Non sono solo numeri, ci sono persone dietro!

Le soluzioni ci sono. Per risolvere il problema dei contratti precari possiamo seguire il modello spagnolo e limitarne l’abuso. Questa è una flessibilità contrattata, non selvaggia come avviene nel nostro Paese. Bisogna fare una scelta di fondo: il lavoro precario deve costare di più di quello a tempo indeterminato!

Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale UIL
Roma, 13 luglio 2022

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