Banner

Biondo (UIL). Ssn al capolinea anche nei prossimi anni

Red down arrow and medical devices. White background with stethoscope, syringe and pills.

Il Governo, ancora una volta, tradisce le attese dei cittadini italiani e prosegue nella sua azione di smantellamento della sanità pubblica. Mentre non si riesce a porre un freno all’uso scriteriato dei gettonisti, non si supera il precariato, non si danno certezze alle tante professioniste e ai tanti professionisti che stanno sopportando sulle proprie spalle il peso del Servizio sanitario nazionale e non ci sono impegni sul potenziamento della medicina territoriale, contestualmente, si vara un Documento di economia e finanza che assesta l’ennesimo colpo mortale al Ssn.

 

Il Def è per la Uil la desolante conferma della scelta di questo Governo di non voler rilanciare il Sistema Sanitario Pubblico e di voler continuare a colpire le fasce più deboli della popolazione, millantando una crescita irrealizzabile, lasciando un debito e un deficit ingestibile.

 

Nel triennio 2025-2027, si prevede una crescita della spesa sanitaria a un tasso medio annuo del 2 per cento, mentre, nel medesimo arco temporale, il Pil nominale dovrebbe crescere in media del 3,1 per cento: un incremento che si attesta a tre decimi in meno della “soglia di sopravvivenza” dei servizi sanitari fissata dall’ Ocse.

 

Valutazioni e magie quelle proposte in questo Def, con la completa assenza di qualsiasi previsione esplicita di investimento forte sui due “assi fondanti” del nostro Sistema salute: Personale e Territorio.

 

Quanto proposto dal Governo, poi, non risolve i problemi salariali di medici, infermieri e personale sociosanitario e degli operatori del Terzo settore.

 

Inoltre, non vi è alcun riferimento all’eliminazione del tetto di spesa per il personale sanitario, a cui si è aggiunto il crescente ricorso ai contratti a termine e il devastante fenomeno dei cosiddetti medici gettonisti.

 

Allo stesso tempo, infine, per la Uil appare necessario e non più procrastinabile stanziare risorse e rinnovare i contratti per fermare l’emorragia di medici e infermieri che si dovrebbero ridurre, rispettivamente, di circa 52.000 e 75.000 unità.

 

Roma, 12 aprile 2024

 

Santo Biondo, Segretario confederale UIL

Sito realizzato
dall’
Ufficio comunicazione UILPA

Contatore siti