È stato pubblicato sul sito di Banca d’Italia lo studio “Il pubblico impiego: differenze territoriali nella composizione e nella selezione”, a cura di Lucia Rizzica per la collana “Questioni di Economia e Finanza”. Il lavoro fornisce un’analisi della consistenza e della composizione della forza lavoro pubblica in Italia in una prospettiva comparata tra le diverse aree del Paese.
Ne emerge un quadro sfaccettato in cui le dotazioni di personale in alcuni comparti – ad esempio la sanità – sarebbero più elevate al Nord che al Sud, mentre in altri comparti – ad esempio la scuola – il Mezzogiorno risulterebbe avvantaggiato. A livello qualitativo, invece, il settore pubblico al Nord sembra poter contare su lavoratori generalmente più giovani e istruiti di quelli del Sud. Tali differenze riflettono solo in parte la composizione complessiva della forza lavoro locale, mentre rilevano anche la maggiore difficoltà di rinnovare la forza lavoro pubblica al Sud ssumendo nuove risorse, nonché una minore capacità di selezionare i profili più qualificati.