“Un’assemblea nazionale dei delegati e una proposta alternativa in quattro punti”. Cresce la mobilitazione degli ispettori del lavoro contro il progetto di Agenzia unica avanzato dal governo. Venerdì 20 marzo è infatti in programma a Roma (Auditorium Inail, piazza Pastore 6 – ore 10) l’attivo unitario dei delegati sindacali di UILPA, Fp-Cgil e Cisl-Fp di Inps Inail e Ministero del Lavoro. All’ordine del giorno la discussione sulle iniziative di protesta e soprattutto la presentazione di una proposta unitaria alternativa a quella dell’esecutivo.
“La sicurezza sul lavoro e la difesa della legalità non si improvvisano”, affermano le tre sigle sindacali. “Se la priorità è rendere più semplici e più efficaci i controlli in azienda, inventarsi un nuovo ente che farà crescere i costi senza migliorare i servizi non è certo la via da percorrere. L’agenzia unica così come progettata dal governo non solo non migliorerà i servizi, ma metterà a rischio la stessa attività ispettiva, smantellando il Ministero del Lavoro e depotenziando l’azione degli ispettori di Inail e Inps”.
Da UILPA, Fp-Cgil e Cisl-Fp dunque un no secco all’ipotesi di agenzia unica e un progetto concreto per una vera riforma: “Venerdì prossimo riuniremo i delegati in rappresentanza dei lavoratori coinvolti e presenteremo la nostra proposta. Vogliamo più efficacia e più capillarità nei controlli, più attenzione alle aziende, più contrasto a illegalità e concorrenza sleale e più prevenzione sul lavoro. Per questo non accettiamo provvedimenti che dietro gli slogan nascondono solo un ridimensionamento delle attività e una spoliazione dei presidi sul territorio, farciti con l’usuale indifferenza per la condizione economica e professionale di migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici. Siamo i primi a chiedere innovazione, ma vogliamo che si parta dalla riorganizzazione dei processi e dalla valorizzazione delle competenze”.
“L’assemblea unitaria lancerà un segnale forte, proposte serie al governo e al Paese” concludono le federazioni di categoria, “ma non ci fermeremo qui. Se non avremo risposte faremo crescere la mobilitazione, nell’interesse di lavoratori e cittadini”.