Come giudica la sua esperienza di delegato RSU?
Impegnativa ma positiva. Impegnativa perché è chiaro che se all’interno dell’ufficio si assume un ruolo di tale peso bisogna ripagare la fiducia dei colleghi con la capacità di ascoltare i loro problemi e la volontà di mettersi in gioco per risolverli. Proprio quest’ultima cosa rende l’RSU un’esperienza positiva perché trasformare i problemi del singolo in problemi collettivi e poi risolverli soddisfa me e i miei colleghi. È un ruolo che richiede il 100% di sé stessi.
Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?
Formalmente sì, nel senso che veniamo informati e ricevuti periodicamente. Praticamente, invece, quando ci sono delle problematiche, anche di poco conto, l’amministrazione non è quasi mai pronta a rispondere alle nostre richieste. Esempio banale, ma significativo, è quello dell’erogatore dell’acqua a disposizione del personale. Una richiesta che abbiamo fatto nel 2020 ma che visto il numero ristretto di dipendenti non è stata ancora accolta. L’acqua è un bene di prima necessità e non può essere assegnata in base al numero di dipendenti e alla grandezza dell’ufficio.
Secondo lei, i suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?
Dipende. C’è chi ha compreso il ruolo e le sue possibilità e chi no. Il nostro ruolo non ci permette di affrontare ogni tipo di problema, bensì è un aiuto prezioso per criticità inerenti all’ambito lavorativo e d’ufficio. Insomma, noi interveniamo laddove c’è un problema reale, concreto e condivisibile che sia di nostra competenza. Tuttavia, anche quando non lo è, non abbandoniamo il collega, cerchiamo di fargli capire la situazione e come deve muoversi.
Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo?
Se ritengo di essere in grado di mettere lo stesso impegno profuso finora, indubbiamente. Naturalmente, se ci sono ben vengano altri colleghi che vogliano spendersi in esperienze come quella della RSU portando nuove idee ed energie. In tal caso, posso lasciare e, se vorranno, sostenerli nella fase iniziale del loro cammino.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 4 giugno 2024