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After Work: cos’è l’uomo senza lavoro?

Uscito nelle sale il 15 giugno scorso, After Work è il nuovo documentario del regista italo-svedese, Erik Gandini. L’autore, dopo lo sconquasso della pandemia e l’irrompere di automazione e intelligenze artificiali nel mercato occupazionale, si pone delle domande sul rapporto passato, presente e futuro tra uomo e lavoro.

77 minuti in cui, spostandosi da un continente all’altro, informa lo spettatore su differenti realtà di lavoro.

Dalla Corea del Sud, con condizioni di lavoro estreme, dove il governo stesso cerca di modificare abitudini e mentalità dei lavoratori, agli Stati Uniti, dove l’etica del lavoro è talmente forte da rinunciare alle ferie pagate.

Dal Kuwait, Stato tanto ricco da poter dare uno stipendio fisso per simulare lavori non realmente utili alla società, all’Italia, dove percentualmente i NEET (Neither in Employment, Education or Training, coloro che non lavorano, non studiano, non fanno formazione) sono più che in ogni altro Paese del Mondo.

Percorrendo l’itinerario racconta il paradosso della società umana che dopo aver messo per decenni l’etica del lavoro al centro dell’identità collettiva e individuale si trova oggi ad affrontare la probabile scomparsa di centinaia di milioni di posti di lavoro.

In questo contesto pone una domanda esistenziale sul rapporto uomo-lavoro:

«Se nei prossimi 15 anni la metà della forza lavoro verrà sostituita dall’automazione, cosa saremmo capaci di fare, e di essere, in un mondo senza necessità di lavoro?».

 

Regia: Erik Gandini

Cast: Noam Chomsky

Fotografia: Fredrik Wenzel

Montaggio: Johan Soderberg

Produttore: Johan Soderberg, Marina Marzotto, Mattia Oddone

Distribuzione: Fandango Distribuzione [Italia]

Paese: Svezia/Italia/Norvegia

Anno: 2023

Durata: 85′

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