Il Registro pubblico delle opposizioni è un servizio utile a impedire l’uso dei dati personali e del numero di telefono per vendite o promozioni commerciali. L’obiettivo del servizio è quello di porre un freno al telemarketing aggressivo verso i consumatori che ormai da anni sono destinatari di numerose chiamate commerciali indesiderate non solo sui numeri fissi ma anche sui cellulari. Capita spesso che, anche se iscritti al servizio, si continuino a ricevere fastidiose chiamate. Cosa si può fare, quindi, per tutelarsi?
Le telefonate indesiderate continuano anche dopo l’iscrizione al Rpo
La prima cosa che si può fare è rivolgersi direttamente al titolare del trattamento.
Come rintracciarlo? Di norma è l’operatore economico nell’interesse del quale verte il contenuto della chiamata promozionale, oppure, se ne avete notizia, è il responsabile del trattamento del call center, del partner commerciale, dell’agente, del fornitore di servizi, ecc.
Dove trovare i recapiti? Generalmente sono indicati nei siti internet relativi. E questo serve anche a verificare se sia stato ottenuto il consenso al marketing e di conseguenza opporsi alla ulteriore ricezione di chiamate non desiderate sempre per finalità promozionali.
E se malgrado la richiesta di opposizione al trattamento per finalità di marketing le telefonate indesiderate da parte dello stesso titolare persistono? L’interessato può presentare una segnalazione tramite il servizio telematico messo a disposizione dal Garante privacy.
Nelle situazioni di violazione del diritto di opposizione sono previste sanzioni: fino a 20 milioni di euro o per le imprese fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se supera i 20 milioni.
L’operato del Garante
Oltre alla via delle sanzioni, il Garante ha approvato un Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling. L’intento precipuo è facilitare la diffusione sul mercato di norme base e misure per tutelare i consumatori. Le società che seguiranno il Codice dovranno prendere un preciso impegno: quello di adottare misure ad hoc per garantire la correttezza e la legittimità del trattamento dei dati toccati nel corso dello svolgimento della procedura di telemarketing. Inoltre, le aziende dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità (es di marketing, di profilazione, di fidelizzazione, di iscrizione a newsletter, ecc.) informando in maniera puntuale e precisa le persone contattate sulle modalità e finalità per le quali vengono utilizzati i loro dati, garantendo il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa sulla privacy.