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Convertito in legge il d.l. in materia di reclutamento e funzionalità delle P.A.

Sul numero 18 del Bollettino ADAPT del 12 maggio scorso è stato pubblicato un articolo di approfondimento sui contenuti del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25 (c.d. “decreto reclutamento p.a.”), convertito dalla legge 9 maggio 2025, n. 69 (G.U. S.O. n. 16 del 13 maggio 2025).

 

Leggi l’articolo: https://www.bollettinoadapt.it/le-principali-novita-del-decreto-pa/

 

Leggi il decreto: https://www.gazzettaufficiale.it/

 

Ecco i punti principali:

  • Misure per i giovani:
    • Enti locali possono aumentare del 15% il reclutamento di giovani con specifici diplomi tecnici (inclusi ITS Academy) tramite contratto di apprendistato fino a 36 mesi, trasformabile a tempo indeterminato.
    • Autorizzata la stipula di protocolli per l’applicazione del progetto PA 110 e lode per il conseguimento della laurea.
    • Fino al 31/12/2026, enti territoriali possono destinare un ulteriore 15% delle facoltà assunzionali (oltre al preesistente 20% per laureati) all’apprendistato di diplomati tecnici come Funzionari.
    • Previsto il rinnovo per 12 mesi di contratti di apprendistato presso l’Agenzia industrie Difesa e misure per la stabilizzazione di personale del Ministero dell’interno e dell’Agenzia industrie Difesa.
    • Stabilizzazione del personale precario (assistenti sociali) nei servizi di welfare comunali.ù

 

  • Ritorno alla centralità del concorso:
    • Ribadito che il concorso è lo strumento ordinario e prioritario per il reclutamento.
    • Obbligo per le PA di assumere tutti i vincitori prima di indire nuovi concorsi.
    • Previste premialità per chi ha lavorato nelle PA per il PNRR.
    • Enti pubblici di ricerca possono utilizzare graduatorie esistenti per ricercatori e tecnologi.
    • Pieno utilizzo delle graduatorie 2024 e 2025 per stabilizzare gli idonei, in deroga al limite del 20%.
    • Possibilità per le PA di utilizzare, previo accordo, graduatorie di altri enti per profili professionali sovrapponibili.
    • Ripristinata a tre anni la validità delle graduatorie concorsuali degli enti locali.

 

  • Modifiche al Testo Unico del pubblico impiego (TUPI):
    • Modificata la modalità di accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia, includendo il concorso unico gestito dal Dipartimento della funzione pubblica.
    • Dal 2026, le PA devono destinare almeno il 15% delle facoltà assunzionali alla mobilità. Sanzioni in caso di mancata attivazione delle procedure di mobilità.

 

  • Nodo retribuzioni:
    • Regioni, città metropolitane, province e comuni possono aumentare il Fondo risorse decentrate (fino al 48% della componente stabile del Fondo 2023, maggiorata delle posizioni organizzative).
    • L’effettivo aumento retributivo dipende dalla sostenibilità finanziaria dell’ente e dalle regole sugli spazi assunzionali.
    • Le PA devono indicare la maggiore spesa per l’incremento del trattamento accessorio, pena l’indisponibilità di parte delle risorse incrementali.
    • Stanziate risorse per uniformare trattamenti economici accessori nel comparto centrale e per adeguare retribuzioni di alcune categorie di personale in regime di diritto pubblico.

 

  • Accelerazione verso la digitalizzazione:
    • Possibilità per le PA di individuare la figura professionale del social media e digital manager.
    • Inclusione nel Piano integrato di attività e di organizzazione (PIAO) di specifiche professionalità per la transizione digitale, innovazione tecnologica (IA, sicurezza informatica, big data).
    • Incrementate le risorse per Formez PA per attività di supporto ai concorsi dei piccoli e medi Comuni e per la formazione digitale, ecologica e amministrativa.
    • Prevista la messa a punto del fascicolo elettronico del dipendente anche per le procedure di reclutamento.