La disparità tra pubblico e privato nell’erogazione del TFR e TFS persiste, nonostante le sentenze della Corte Costituzionale che ne impongono l’allineamento ai tempi più rapidi del privato.
Il Civ dell’Inps segnala un aumento delle diffide dei dipendenti pubblici, forti della sentenza n. 130/2023 che reclama il pagamento immediato con interessi legali.
L’attuale normativa, pensata come temporanea, costringe i dipendenti statali ad attendere anni. L’anticipo parziale del TFS erogato dall’Inps si è esaurito, e la convenzione bancaria prevede interessi onerosi.
L’abolizione della pensione anticipata a 65 anni rischia di allungare ulteriormente i tempi di attesa. Così, nonostante gli appelli e le proposte di legge, la Ragioneria di Stato stima in 14 miliardi il costo per eliminare i ritardi. Purtroppo non ci sono i soldi.