La base economica è l’aumento del 6 per cento. Ma il vero nodo è nella parte normativa, che deve qualificare un contratto già scaduto
Si sono aperte giovedì scorso, all’ARAN, le trattative per il rinnovo del CCNL dell’Area dirigenziale delle Funzioni Centrali. Come da prassi, la prima giornata è stata riservata alle dichiarazioni della parte datoriale sugli intenti e le materie sulle quali intervenire con maggiore decisione e alle conseguenti considerazioni delle Organizzazioni Sindacali.
L’impostazione ricalca quanto già vissuto nel comparto: l’aumento contrattuale dal quale si parte è del 6 per cento, cioè i fondi stanziati nel triennio dalle leggi di bilancio, e questo di per sé non è soddisfacente per la UIL PA. Ma il vero aspetto che deve qualificare il rinnovo di questo CCNL è la parte normativa poiché soltanto importanti miglioramenti ci potranno convincere che vale la pena apporre la nostra firma su un contratto non sufficiente a recuperare il costo della vita dal punto di vista dello stanziamento dei fondi e che, per di più, arriva al rinnovo già scaduto.
L’ampliamento delle materie di partecipazione sindacale, una maggiore trasparenza delle procedure di conferimento degli incarichi (che oggi sono veri e propri provvedimenti amministrativi mascherati da atti negoziali), la disciplina del lavoro a distanza, i sistemi di valutazione, un meccanismo di premialità più equo, il welfare contrattuale sono, prima facie, gli istituti sui quali incidere. Ma non è secondaria la materia riguardante la suddivisione dei fondi stanziati successivamente alla legge di bilancio per il 2025 e possibili, auspicabili, ulteriori interventi di incremento economico, condivisi con la parte sindacale, da parte di un Governo che, quando vuole, si concede incursioni normative unilaterali anche su discipline squisitamente contrattuali.
Insomma, una trattativa che seppure parte fuori tempo massimo, non per questo deve concludersi con un rinnovo purchessia, veloce e poco accurato.
La UIL PA, come sempre, metterà tutto il suo impegno affinché il CCNL dell’Area dirigenziale si chiuda in tempi rapidi e con quella reciproca soddisfazione che non si è potuta trovare nel CCNL del comparto corrispondente, anche grazie all’assenza di terzietà della nostra controparte.
La trattativa è stata aggiornata al prossimo 29 maggio, in una sessione nella quale si inizierà a scendere nel dettaglio degli istituti contrattuali con particolare riguardo all’impianto economico del rinnovo.
La Segreteria nazionale UILPA
Roma, 9 maggio 2025