“Abbiamo scelto Montemurlo per ricordare la giovanissima Luana, che, qui, ha perso la vita perché furono manomessi i dispositivi di sicurezza al macchinario sul quale lavorava. Un dramma, quello delle morti sul lavoro, anche per chi rimane, per le famiglie, per le comunità che vivono queste tragedie. Persone che spesso sono lasciate sole. Ecco perché dobbiamo continuare questa battaglia per la vita e per la dignità ed è da Montemurlo, insieme a Emma, la mamma di Luana, che è qui con noi, che vogliamo lanciare il nostro messaggio del Primo Maggio”.
È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri che ha parlato a margine dell’iniziativa in corso nel paese toscano, in provincia di Prato.
“Tutti hanno fatto riferimento alle sollecitazioni sia del Presidente della Repubblica sia del Santo Padre, ma – ha precisato Bombardieri – non basta dirsi d’accordo con quei richiami, servono coerenza e fatti concreti: di parole saremmo stanchi e di cordoglio non sappiamo più che farcene”.
“Non c’era un solo euro di investimenti sulla sicurezza. Ora – ha proseguito il leader della Uil – c’è un segnale di apertura: meglio tardi che mai, ma 600 milioni su una disponibilità di 1 miliardo e mezzo dell’Inail sono ancora pochi e, peraltro, sono comunque soldi delle aziende e dei lavoratori. Va bene, comunque, cominciare la discussione e siamo pronti al confronto con il governo, ma bisogna avere consapevolezza che la sicurezza non è solo una questione economica. Servono più ispezioni, più controlli, più ispettori – ha sottolineato Bombardieri – bisogna evitare le gare al massimo ribasso e gli appalti a cascata, occorre istituire una Procura speciale e il reato di omicidio sul lavoro e, soprattutto, non è accettabile che si facciano sconti a chi rispetta la legge, ma chi la viola non viene mai punito, perché i processi vanno in prescrizione.
Queste – ha concluso Bombardieri – sono le rivendicazioni nostre e delle piazze del Primo Maggio: il governo le ascolti”