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21 marzo: Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale

L’ascesa dell’estrema destra in molte parti del mondo sta alimentando ulteriormente il razzismo, la discriminazione e la xenofobia. È tempo di smantellare i sistemi intersecanti di oppressione e discriminazione che perpetuano il razzismo sistemico nelle nostre società e nel mondo del lavoro.

La discriminazione razziale continua a colpire milioni di lavoratori in tutto il mondo, negando loro dignità, rispetto e pari opportunità.

Le attuali molteplici crisi – sanitaria e socio-economica innescate dal Covid-19, la crisi climatica, la pace globale e la stabilità intensificate dalla guerra contro l’Ucraina, il costo della vita – sono sproporzionatamente sopportate da donne e uomini che sono stati ai margini del nostro società per troppo tempo a causa di discriminazione, esclusione, sfruttamento e abuso.

La pandemia di Covid-19 ha esposto e ampliato le disuguaglianze razziali per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, alla salute e all’occupazione. Prima della pandemia, i lavoratori razzializzati erano già sovrarappresentati in posti di lavoro poco sicuri e poco remunerati con accesso nullo o inadeguato alla protezione sociale. Questo li rende particolarmente vulnerabili all’attuale emergenza del costo della vita, con molti che sono costretti ad accettare un secondo lavoro o sono a rischio di povertà lavorativa.

Anche sul lavoro, i lavoratori subiscono quotidianamente discriminazioni:

– Nel Regno Unito, un rapporto del TUC dimostra come il razzismo colpisca ogni aspetto della vita dei lavoratori neri, dalle assunzioni e licenziamenti, alle opportunità di formazione e promozione, all’assegnazione di turni e ferie.
– Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza ha proclamato la crisi climatica globale come una crisi di giustizia razziale. Gruppi di persone emarginate dal punto di vista razziale, etnico e nazionale vivono nelle aree più colpite dall’inquinamento, dalla perdita di biodiversità e dai cambiamenti climatici e sono le più colpite dalla migrazione indotta dal clima.

I sindacati di tutto il mondo stanno organizzando e conducendo campagne contro il razzismo e la xenofobia:

– Creazione di reti di lavoratori neri o antirazziste per aiutare ad amplificare l’attivismo dei lavoratori.
– Sviluppare programmi che mirano a combattere la normalizzazione del discorso di estrema destra costruito su narrazioni pericolose sulla razza che dividono i lavoratori.
– Intensificando gli sforzi per garantire che le loro strutture siano più inclusive e riflettano i lavoratori che rappresentano.

Il 21 marzo, i sindacati chiederanno giustizia razziale ovunque: nei nostri luoghi di lavoro, nelle nostre comunità e all’interno dei nostri ranghi. Non ci può essere alcuna soluzione significativa alle molteplici crisi che si intersecano se le cause alla radice del razzismo sistemico non vengono adeguatamente affrontate.

Chiediamo un nuovo contratto sociale per garantire una ripresa più equa, inclusiva e resiliente per costruire società più democratiche.

 

Fonte: ITUC