“CORTE DEI CONTI, DA SQUITIERI BENE MONITO SU CORRUZIONE ED EVASIONE FISCALE, NON CONDIVISIBILI LE CONSIDERAZIONI SUL PUBBLICO IMPIEGO”. DICHIARAZIONE STAMPA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, BENEDETTO ATTILI.“Positivo il richiamo del Presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, sull’esigenza di “radicali cambi di rotta” per il rilancio del Paese” dichiara il Segretario Generale della UILPA Benedetto Attili, aggiungendo “che il monito della magistratura contabile sulla necessità di condurre un’azione seria e incisiva nella lotta alla corruzione ed all’evasione fiscale deve rappresentare l’incipit assoluto del programma di recupero delle ingenti risorse sottratte alle casse pubbliche, come da sempre denunciato dalla nostra Organizzazione Sindacale”.
“Le considerazioni espresse sul fronte del lavoro pubblico ci lasciano invece alquanto perplessi”, aggiunge Attili, “a fronte delle criticità attribuite alla logica dei tagli lineari, emerge dalla relazione del Presidente della Corte il plauso ai risultati ottenuti con la politica di spending review. Secondo Squitieri i ripetuti tagli degli organici, il blocco del turnover e il blocco dei trattamenti retribuitivi avrebbero consentito un notevole abbattimento della spesa pubblica, in realtà si tratta di una goccia nell’oceano nel rosso dei conti pubblici, si continua a puntare il dito sui costi della Pubblica Amministrazione ignorando le voragini prodotte di costi della politica”.
“Se da una parte”, conclude Attili, “l’accenno alla opportunità di una “fisiologica ripresa delle procedure negoziali” può essere recepito come un positivo segnale di ravvedimento, dall’altra riteniamo preoccupante che tale ripresa sia posta diretta correlazione con l’esigenza di rendere concreta l’applicazione della riforma Brunetta. E’ evidente che esiste un atteggiamento culturale di chiusura nei confronti del mondo del lavoro pubblico, non prendere atto del fallimento di una riforma che ha svilito il rapporto di pubblico impiego e depauperato i pubblici dipendenti in termini di dignità e professionalità significa non avere rispetto per la funzione degli operatori che erogano i servizi pubblici e per i cittadini utenti, che sono i fruitori di tali servizi”.
Roma, 14 febbraio 2014