Cgil Cisl Uil Cisal: “Tutelare il welfare, l’Inps non è un Bancomat”. Dopo le assemblee del 2 ottobre, grande partecipazione alla mobilitazione di oggi in tutto il Paese.
Un grande successo per la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Inps, indetta dalle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil e Cisal. Dopo le assemblee tenutesi ieri in tutte le sedi dell’ente, oggi la protesta è proseguita con sit-in, manifestazioni e volantinaggi presso le sedi regionali e provinciali. “Una mobilitazione lanciata – hanno sottolineato in una nota congiunta Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal – per scongiurare il rischio di una riduzione del livello dei servizi che l’Inps ha sinora garantito anche grazie al finanziamento di quei “progetti speciali” che la bocciatura del piano di riduzione della spesa varato dall’Istituto sta seriamente mettendo in discussione e per evitare l’ennesimo colpo alle buste paga”.
Per Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Fialp-Cisal, che ringraziano i lavoratori della straordinaria partecipazione, “occorre fare oggi la riorganizzazione che è mancata nel momento della creazione del cosiddetto super Inps. Proposte che il sindacato avanza da tempo: un piano di organizzazione, valorizzazione del personale, innovazione nelle procedure e nei servizi. Interventi indispensabili per ampliare e migliorare l’offerta di servizi ai cittadini”.
“Va arrestata l’emorragia, dai tagli ai progetti speciali, che penalizzano chi è già sottoposto al blocco dei contratti, alla continua riduzione dei bilanci degli enti previdenziali, non da ultima quella di 240 milioni di euro disposta dalla legge di stabilità. Il tutto in un ente passato in un decennio da 40mila a 26mila unità. Il Governo non tratti l’Inps come un bancomat – hanno concluso le quattro sigle sindacali – e tuteli una parte determinante del nostro welfare”.