L’Assegno di inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata al possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, alla prova dei mezzi sulla base dell’ISEE, alla situazione reddituale del beneficiario e del suo nucleo familiare e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. L’approccio seguito dalla misura è quello dell’inclusione attiva, che si basa su una duplice forma di intervento1:
• l’erogazione di un contributo economico;
• l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, che prevede un programma di interventi e servizi mirati ad attivare e mettere in relazione nei territori opportunità e servizi in grado di accompagnare i beneficiari nei loro percorsi di emancipazione.
Per rendere i servizi davvero capaci di impattare sulla condizione dei beneficiari dell’ADI occorre tenere presente che le situazioni individuali e familiari su cui si interviene quasi sempre portano con sé fragilità complesse. Anche quando il problema appare di natura esclusivamente sociale, oppure determinato dalla “sola” assenza di lavoro, c’è necessità che la risposta sia definita attraverso la collaborazione di servizi che lavorino in rete; a maggior ragione quando si presentano bisogni complessi. L’eterogeneità dei nuclei familiari e la multi-dimensionalità dei bisogni espressi, al di là dei livelli di strutturazione e radicamento dei sistemi di welfare locale, hanno necessità di trovare, in forme accessibili, un’altrettanta molteplicità di risorse e opportunità in relazione tra di loro.
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