Tutt’altro che in calo il dato delle morti sul lavoro che, nei primi 7 mesi dell’anno, registra numeri impressionanti. I dati che l’Inail ha appena pubblicato confermano una tendenza ormai tristemente nota di un susseguirsi di tragedie sulle quali non possiamo più permetterci di tacere, né di rimandare il confronto che la ministra continua a promettere, ma che mai mantiene.
Siamo ancora in attesa di essere convocati per quei famosi tavoli che si sarebbero dovuti calendarizzare, ma sui quali, ad oggi, non abbiamo avuto notizia. Come se l’introduzione della patente a crediti – ha proseguito Veronese – fosse la panacea di tutti i mali, in grado di arginare un fenomeno che non può essere più considerato emergenziale, ma purtroppo una quotidiana realtà.
Il “forte impegno del governo” evidentemente non è sufficiente e non vogliamo certo attendere il prossimo bollettino mensile di morti e infortunati per chiedere che alle parole e alle promesse seguano presto i fatti. 577 morti dall’inizio dell’anno, 350.823 infortunati, 54.471 i lavoratori e le lavoratrici che hanno denunciato una malattia professionale: quanti altri ne dovremo contare – ha concluso Veronese – prima di agire seriamente e finirla di usare numeri a piacimento. Davanti alle morti non si può giocare con i numeri.
Ivana Veronese, Segretaria confederale UIL
Denunce di infortuni e malattie professionali, CLICCA QUI per i dati Inail
Roma, 3 settembre 2024