Il 6 novembre scorso è stato firmato un contratto al ribasso che concede alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali un misero 5,78% in busta paga alla fine di un triennio nel quale l’inflazione reale ha superato ampiamente il 16%.
Chi ha firmato quell’accordo ha chiuso gli occhi davanti alle sempre più difficili condizioni materiali dei lavoratori. A questo punto è giusto e doveroso dare la parola a chi lavora tutti i giorni nelle nostre amministrazioni.
Dal 16 al 21 dicembre in tutti i luoghi di lavoro sarà possibile esprimere il proprio voto attraverso una piattaforma on-line.
L’espressione del voto è libera e anonima. Partecipiamo in massa e facciamo sentire forte il nostro malcontento. Sensibilizziamo i nostri colleghi e spieghiamo loro le ragioni per cui voteremo NO.
- NO a un contratto che non copre nemmeno un terzo dell’inflazione.
- NO a un contratto che non detassa gli incrementi retributivi.
- NO a un contratto che non sblocca i fondi di produttività.
- NO a un contratto che non defiscalizza i premi di produttività.
- NO a un contratto che accresce il potere delle amministrazioni sul personale.
- NO a un contratto che non aumenta le indennità di amministrazione più povere.
- NO a un contratto che mette il sindacato nelle mani della politica.
- NO a un contratto che ci lascia ultimi in Europa.
Il 6 novembre all’ARAN ha vinto la logica del prezzo al ribasso per non creare difficoltà al governo. Dal 16 al 21 dicembre nei nostri luoghi di lavoro faremo vincere la logica della trasparenza, della libertà e della democrazia.
Segretaria nazionale UILPA
Roma, 13 dicembre 2024