La nostra O.S., come è solito fare, sta seguendo con molta attenzione la questione relativa alla fruizione delle giornate di lavoro agile post-emergenziali e conseguentemente su come si interverrà al riguardo dopo il 30 giugno p.v..
È ben noto come il novello CCNL, andrà a regolamentare il lavoro agile, e come tale istituto rappresenterà per il futuro e senza alcun dubbio il percorso da intraprendere di una PA performante, capace di innovarsi, di rinnovarsi anche a livello generazionale, e di stare al passo con i tempi.
È inutile tornare a rammentare come il MEF si sia caratterizzato, anche in pieno periodo di lock-down, per avere sempre raggiunto gli obiettivi istituzionali prefissati e quelli derivanti dall’attuazione delle varie misure emergenziali da adottare.
Ed è anche superfluo evidenziare che, anche in quest’ultimo periodo così com’è attualmente disciplinato, dalla nota della Capo del Dipartimento dell’Amministrazione generale, del personale e dei servizi n. 3404 del 12 gennaio u.s., l’istituto del lavoro agile ha sicuramente permesso di raggiungere dei risultati inimmaginabili non solo a livello lavorativo ma anche per la conciliazione lavoro/famiglia.
L’attuale disciplina del lavoro agile è proiettata verso il moderno mondo del lavoro, che indubbiamente pone molte sfide, e sta permettendo e permetterà, ci auguriamo per il futuro, al personale del MEF l’imprescindibile conciliazione del proprio tempo da dedicare al lavoro e alla vita privata e di raggiungere quell’agognato sano equilibrio tra i due aspetti, il cd work life balance.
L’aver spalmato, al MEF, la concessione delle giornate di lavoro agile oltre lo stato di emergenza, e fino al 30 giugno, è stata sicuramente un’azione lungimirante e che getta le basi per implementare e perfezionare l’utilizzo dell’istituto del lavoro agile.
Auspichiamo quindi che l’Amministrazione non faccia cambi di marcia rigorosi e repentini che rischierebbero di avere impatti negativi in termini di benessere organizzativo del personale e che tale nostra sollecitazione sia accolta nella dovuta considerazione in modo tale, altresì, che il personale si senta adeguatamente tutelato.
Roma, 4 marzo 2022