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UILPA. «Il Segretario Generale dell’Avvocatura dello Stato scavalca il sindacato». Intervista a Fausto De Mico

Fausto De Mico, Coordinatore generale UILPA Avvocatura dello Stato

Nella sua amministrazione qual è la situazione rispetto all’applicazione del CCNL sugli sviluppi professionali?

 

Per quanto riguarda le progressioni economiche orizzontali la UILPA e la CGIL si sono rifiutate di firmare il bando in uscita relativo alle procedure concorsuali. Abbiamo preso questa decisione sia per la modificazione del requisito di accesso da biennale a triennale da parte dell’amministrazione sia a causa del mancato riconoscimento dell’anzianità di servizio in forma unica. Mi spiego, come sindacati, avevamo ottenuto il computo dei servizi, cioè l’unificazione di due differenti servizi svolti per la Pubblica Amministrazione. Il Segretario Generale dell’Avvocatura, Maurizio Greco, non ha inteso procedere in tal senso. Per i passaggi verticali invece siamo in attesa di una risposta per l’apertura del tavolo della contrattazione.

 

Programmazione dei fabbisogni, organizzazione degli uffici, lavoro a distanza, formazione: quanto è forte il coinvolgimento del sindacato rispetto a questi temi strategici per la gestione del personale?

 

Siamo in difficoltà perché l’Avvocatura è un ente anomalo. Io provengo dal Ministero della Difesa e mi sto accorgendo che su determinate tematiche, come per esempio la formazione, c’è una differenza abissale. Al Ministero avevamo un vero e proprio istituto di formazione, mentre all’Avvocatura preferiscono investire sul personale togato piuttosto che su quello amministrativo. Riusciamo solamente a partecipare ai corsi gratuiti INPS. Per quanto riguarda i fondi sono insufficienti in tutti gli ambiti. Noi, come UILPA, nel rispetto delle norme contrattuali, sollecitiamo costantemente il Segretario Generale dell’Avvocatura a intervenire, ma è poco propenso all’ascolto, ha un rapporto sbilanciato con le varie Organizzazioni sindacali e in generale le scavalca anziché ascoltarle.

 

Negli ultimi anni la contrattazione nazionale prevede il potenziamento del welfare contrattuale, che per la UIL è una battaglia di bandiera. Ci può descrivere la situazione nel suo settore?

 

Sì. Sul benessere del personale abbiamo avuto un paio di incontri con i dirigenti. In questo periodo di concorsi e assunzioni il nodo fondamentale è stato quello di cercare di dare all’Avvocatura dello Stato un’appetibilità maggiore dato che dei 24 neoassunti che dovevano presentarsi ieri, ne sono arrivati solo 11, meno del 50%. Uno dei motivi è la mancanza di una polizza sanitaria integrativa. Perciò stiamo cercando di risolvere il problema.

 

Che cosa si aspettano dal sindacato – e dalla UILPA in particolare – i giovani che sono da poco entrati a lavorare nella sua amministrazione?

 

Tra le principali esigenze registriamo in particolare la richiesta di vincitori di concorso per ruoli amministrativi di passare a ruoli in ambito legale. Tali richieste si giustificano in virtù della laurea in giurisprudenza da parte di molti, ma per ovvi motivi non si può dare risposta alla loro richiesta. Tuttavia, ciò denota che i giovani non hanno chiaro in mente come funziona la macchina pubblica e che occorre rispettare una serie di passaggi per passare da un ruolo all’altro. In questo caso il nostro sforzo è quello di far comprendere le dinamiche interne di promozione di carriera nella P.A. fermo restando che è interesse dell’amministrazione valorizzare giovani e trovare risposte alle loro esigenze.

 

Roma, 17 gennaio 2024

 

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione