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Madia, il fallimento della riforma PA non è una sorpresa di Pasqua

“Il Ministro della semplificazione e della pubblica amministrazione Marianna Madia risponde ad un ineccepibile Michele Serra sulla burocrazia “stalker”, l’emblema di una riforma che finora non ha prodotto alcun risultato positivo”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo: “Sono già trascorsi due anni dagli annunci roboanti del Premier sulla realizzazione di una riforma che avrebbe dovuto garantire una Pubblica Amministrazione più snella, efficiente e soprattutto più fruibile dal cittadino utente ed ora il Ministro Madia afferma candidamente che ne servono altri due”.

“La pantomima delle slide sul pin unico è rimasta, come previsto, sulla scena teatrale, non funziona ancora nulla e le procedure amministrative non mostrano alcun segno di sburocratizzazione”. Continua Turco: “La stessa dichiarazione pre-compilata non costituisce neanche un’optional, in realtà essa ha notevolmente complicato la vita a milioni di contribuenti e reso più complesse le procedure per i consulenti ed i centri di assistenza fiscale, senza i quali peraltro non sarebbe ipotizzabile riuscire a districarsi dalle maglie di tali complicazioni!”

“Non aggiungiamo altro, i cittadini vedono e discernono”, dichiara Turco. “Ora il Ministro ci comunica che servono ancora due anni per uno Stato semplice e noi non ci stupiamo di tale ottimistica previsione. E non ci meravigliamo affatto che la nave si sia incagliata, succede quando si va per mari che non si conoscono, con fare imprudente e impudente”.

“Il tempo perso non si recupera e aggrava una situazione ormai insostenibile per i cittadini e per i lavoratori, costretti ad operare all’interno di un tunnel di cui non si intravede la via d’uscita. Assetti organizzativi incoerenti, condizioni di lavoro indecenti, precarietà progressiva, invecchiamento generazionale, pessimi livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, retribuzioni bloccate, produttività immiserita, richiedono un intervento riformatore che l’attuale politica non è stata in grado di concepire, in quanto ha avuto paura di confrontarsi con chi vive e opera nella pubblica amministrazione e ne conosce ogni disfunzione”.

Incalza il Segretario generale della Uilpa: “La politica teme il Sindacato, essa non solo si sottrae al contraddittorio per la pochezza delle sue idee ma lo paventa dimostrando di non avere consapevolezza del fatto che le buone riforme nascono dall’unione delle forze, delle competenze e soprattutto dalle esperienze sul campo mentre il decisionismo unilaterale è un boomerang che torna indietro e ti colpisce senza pietà”.

Prosegue Nicola Turco: “La presunzione dell’attuale classe politica non solo ci infastidisce ma ci preoccupa. Si persevera nella palese violazione dell’articolo 39 della Costituzione, che la stessa Corte Costituzionale, nella sentenza sul blocco dei contratti, ha espressamente sanzionato, riqualificando il diritto alla libertà sindacale e restituendo dignità e vigore a quella della contrattazione collettiva e dell’autonomia negoziale. Ci piacerebbe sapere cosa pensi il Ministro Madia di alcuni suoi illustri predecessori, quali Bassanini, Cassese, Frattini e altri. Al di là delle opinioni politiche personali che possono essere espresse su ognuno di loro, il Ministro ritiene forse che essi siano stati degli incauti o degli sciocchi nell’utilizzare sempre e comunque il confronto, come metodo di partecipazione e di condivisione, ogniqualvolta si è reso necessario assumere decisioni o produrre procedimenti d’impatto immediato sui protagonisti della scena ovvero sui lavoratori?”

Domanda il Segretario generale della Uilpa: “Quanti anni pensa il Ministro Madia che la Pubblica Amministrazione possa ancora attendere? Il tempo è scaduto, l’imminente ripresa dei tavoli negoziali sarà l’occasione per riappropriarci del nostro ruolo. Noi pretendiamo il confronto sui temi della Riforma e scuoteremo il torpore della politica e di coloro cui tale narcosi giova, la mobilitazione è dietro l’angolo”.Quindi, Turco conclude: “Ci piacerebbe anche che il Ministro Madia ci rispondesse, così come ha fatto con Michele Serra ma siamo anche convinti che non lo farà perché non sa cosa risponderci!”

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