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Treu: il patrimonio artistico e culturale materia prima per l’economia del futuro

Il secolo scorso si caratterizzava per un’economia basata sulle risorse fossili, oggi per rispondere alla sfida della sostenibilità è arrivato il momento di utilizzare altre materie prime. Il nostro patrimonio architettonico, artistico e naturalistico è un’immensa scorta di materia prima. Ma non basta. Servono le persone capaci di utilizzare quelle materie prime. Serve organizzazione, formazione e una mobilitazione di tutti gli attori coinvolti e serve il coinvolgimento delle persone. È in questo ambito che nascono i nuovi lavori. E sono lavori che richiedono competenze e conoscenze e rappresentano il futuro di milioni di persone. Qualcuno dice ‘la fabbrica del futuro è il territorio’. La scuola ha e avrà sempre di più un ruolo strategico per il futuro del nostro Paese, a cominciare già dalle scuole dell’infanzia”.

Lo ha affermato il Presidente del CNEL, Tiziano Treu, intervenendo al convegno “Ripartire dalla bellezza” che si è tenuto a Città della Pieve, in provincia di Perugia.

Istituzioni, imprese e rappresentanti dell’arte, cultura, turismo, agricoltura, enogastronomia, manifattura, moda e design si sono riuniti nel borgo umbro per elaborare proposte progettuali raccolte nella “Carta” e che mettano al centro la bellezza come opportunita’ di sviluppo economico e sociale dei territori. L’evento, organizzato dal Comune di Città della Pieve, Federturismo Confindustria e Associazione Italiana Confindustria Alberghi, promosso da Banca Ifis ed Enit, ha visto, dopo i saluti del sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, della presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo gli interventi, tra gli altri, del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, del vicepresidente di Banca Ifis, Ernesto Fuerstenberg Fassio, del presidente Enit Agenzia Nazionale Turismo, Giorgio Palmucci, del presidente Cnel, Tiziano Treu, della presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, del direttore generale Ice, Roberto Luongo, dell’esperto di turismo religioso, mons. Liberio Andreatta

Focus del dibattito è stata la ricerca “L’economia della bellezza”, elaborata dall’Ufficio studi di Banca Ifis, che analizza il contributo complessivo delle tre dimensioni che compongono il sistema economico della bellezza italiano: il patrimonio storico, artistico e culturale, quello naturalistico e paesaggistico, i servizi ad essi collegati (come trasporti e ospitalita’) e la produzione dei settori del Made in Italy design-driven. Un impianto che complessivamente contribuisce al Pil italiano per il 17,2% (di cui il 6% deriva dalla fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico) e comprende 341.000 imprese per un fatturato complessivo annuo di 682 miliardi di euro.

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