Il Principio di continuità amministrativa significa che le azioni di un amministratore non annullano automaticamente quelle del suo predecessore. In questo senso, l’obiettivo di aumentare il numero di dipendenti pubblici fissato dal precedente ministro Brunetta non dovrebbe essere abbandonato dal nuovo governo.
Sembra invece che, con i suoi tagli lineari, la recente Legge di Bilancio, impedisca di raggiungere l’obiettivo prefissato di riportare entro il decennio gli organici della Pubblica Amministrazione ai livelli pre-crisi, ovvero circa 4 milioni di dipendenti. Diverse amministrazioni avevano già utilizzato la pratica dei tagli alla spesa, ma Giulio Tremonti nel 2008 e Mario Monti nel 2011 la portarono a livelli estremi. Nei primi tre anni di queste misure, furono effettuati tagli significativi: 8,4 miliardi nel 2009, 8,9 miliardi nel 2010 e 15,6 miliardi nel 2011. Se inizialmente i conti pubblici mostrarono miglioramenti, a lungo termine si registrarono effetti negativi sull’economia e sui servizi ai cittadini.
Circa dieci anni dopo la storia si ripete, nel tentativo di trovare risorse economiche sufficienti, la manovra finanziaria italiana ha elaborato solo significative riduzioni di spesa, colpendo in particolare gli enti locali e i ministeri. In questo contesto, è particolarmente preoccupante il ripristino del blocco del turn-over, una strategia già fallita in passato ma che ovviamente viene riproposta. Durante il governo Monti e le amministrazioni successive, il blocco era totale ma temporaneo, sulla carta, con i dipendenti in pensione non sostituiti, riducendo così il numero totale di lavoratori pubblici da 4 milioni a 3,2 milioni.
Ora, la nuova manovra prevede che nel 2025 il turn-over sarà limitato al 75%, cioè per ogni quattro uscite si potranno assumere solo tre persone. Anche se si prevede un ritorno al 100% nel 2026, probabilmente quei posti vacanti non si recupereranno mai. Questo potrebbe portare a un vero e proprio taglio degli organici, già gravemente carenti.
Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 5 novembre 2024