Alla fine (quasi) di una assemblea così importante, che giustamente ha messo in evidenza il tema cruciale del lavoro nelle pubbliche amministrazioni, un povero storico, sia pure studioso da anni dell’amministrazione quale io sono, ha ben poco da dire. Solo la cortese insistenza del mio amico Sandro Colombi mi induce a questo breve (sarà breve davvero, rassicuratevi) intervento nei vostri lavori.
Il tema è sempre quello: si può riformare l’amministrazione italiana?
E la domanda successiva: che parte devono avere i lavoratori dell’amministrazione in questa eventuale riforma?