Con una risicata maggioranza il 6 novembre scorso alcune organizzazioni sindacali hanno firmato all’ARAN la pre-intesa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024.
Con questa decisione le organizzazioni firmatarie hanno rinunciato alla possibilità di ottenere un contratto migliore. Un contratto che difendesse il valore delle nostre retribuzioni ben oltre il misero 5,78% di recupero offerto dal governo mente l’inflazione reale ha superato il 16%.
Serviva più coraggio. Bisognava continuare a lottare mantenendo unito il fronte sindacale, come si sta facendo in questo periodo in tutti gli altri settori del mondo del lavoro. Invece il 6 novembre scorso qualcuno ha alzato le mani facendo del comparto Funzioni Centrali l’agnello sacrificale sull’altare delle solite politiche di austerità e tagli alla spesa pubblica.
Ma noi non siamo abituati ad arrenderci. Vogliamo esprimere in modo chiaro il nostro dissenso. Vogliamo che il governo e coloro che hanno firmato un contratto a perdere si rendano conto di quanto il popolo dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, degli EPNE, degli Enti Art. 70 si senta umiliato, abbandonato e tradito.
La UIL-PA, insieme a FP-CGIL e a USB, sta provvedendo a organizzare dal 16 al 20 dicembre un referendum on-line fra i lavoratori delle Funzioni Centrali. Andiamo tutti a votare e votiamo NO.
Più esteso risulterà il dissenso, più forte arriverà il segnale al governo e a coloro che ai tavoli negoziali non fanno gli interessi dei lavoratori.
Nei prossimi giorni vi informeremo sui dettagli della consultazione e sulle modalità di partecipazione.
Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione
Roma, 10 dicembre 2024