In Cuore di tenebra di Joseph Conrad un vecchio marinaio racconta ai membri dell’equipaggio di uno yacht ancorato sulle rive del Tamigi il viaggio avventuroso compiuto molti anni prima nel cuore ancora inesplorato dell’Africa equatoriale alla ricerca di un trafficante d’avorio di cui si erano perse le tracce.
Tra colonialismo e pregiudizi culturali tipici dell’epoca vittoriana, la storia della risalita del fiume Congo si trasforma progressivamente in una discesa nell’oscurità profonda degli istinti ancestrali dell’uomo che, lontano dalla ‘civiltà’, è forzato a capovolgere le coordinate esistenziali della propria cultura (regole, valori, comportamenti sociali, superstizioni, riti) in funzione del rapporto con un ambiente naturale ‘selvaggio’ che sprigiona una soverchiante forza emotiva di fronte alla quale la razionalità del mondo occidentale perde ogni significato.
Emblema e protagonista di questa trasformazione-risalita verso una dimensione pre-razionale (di cui il viaggio fluviale dalla foce al centro misterioso del continente rappresenta la proiezione narrativa) è Kurtz, il trafficante d’avorio scomparso, nel frattempo divenuto capo-stregone di una sanguinaria tribù nascosta nei recessi impenetrabili della foresta africana.
Le sue condizioni di totale deriva psichica (e anche fisica, al punto che morirà poco dopo il fortunoso ritrovamento da parte dei soccorritori europei) ricordano quelle del suo più famoso omologo e, non casualmente, omonimo protagonista del film Apocalipse Now di Francis Ford Coppola: anch’egli perduto per sempre alla civiltà nel cuore di tenebra di un altro fiume dell’anima percorso a ritroso da un’altra imbarcazione di improbabili viaggiatori nella foresta indocinese durante la guerra del Vietnam.
Un parallelismo narrativo carico di simbologie e, di certo, attentamente studiato dal maestro del cinema statunitense che, 80 anni dopo la prima uscita del romanzo, ha arricchito di ulteriore fascino il viaggio narrato da Joseph Conrad.
Marco Biagiotti
Joseph Conrad: “Cuore di tenebra” (1902)
Ambientazione: Congo, seconda metà dell’800