Banner

G7 Pari opportunità. Cgil Cisl Uil intervenute al Women7 di Matera

Il 5 ottobre ha preso  il via la riunione ministeriale G7 dedicata alla parità di genere e l’empowerment femminile, presso Palazzo Lanfranchi a Matera. CGIL CISL e UIL hanno presieduto il Labor 7 e redatto un documento congiunto con Women7 e Civil 7 in cui hanno presentato le loro Raccomandazioni ai Governi.

 

Per un G7 incentrato sul raggiungimento della parità di genere e del godimento dei diritti fondamentali da parte di donne e ragazze su scala globale, Cgil Cisl Uil hanno fatto il punto sulla condizione femminile, chiedendo misure e interventi per contrastare la discriminazione delle donne, dentro e fuori il mondo del lavoro. E lanciando un appello contro le guerre e contro il sistema di potere che esclude le donne da qualsivoglia tavolo negoziale di pace e contro un sistema che, da secoli, nei conflitti usa il corpo delle donne come terreno di battaglia.

 

Nel 51% dei paesi – rileva la commissione femminile UN Women – esiste almeno una restrizione che impedisce alle donne di svolgere lo stesso lavoro degli uomini. Le donne occupate subiscono divari retributivi di genere pervasivi a causa della segregazione occupazionale, delle interruzioni di carriera e della discriminazione sul posto di lavoro e sono maggiormente esposte all’impatto dell’intelligenza artificiale e dei pregiudizi di genere.

 

La perdita economica dovuta al divario occupazionale di genere ammonta a 370 miliardi di euro all’anno mentre – scrive la Commissione europea – il miglioramento dell’uguaglianza di genere potrebbe portare a un aumento del PIL fino a 3,15 trilioni di euro entro il 2050.

 

Questi sono solo alcuni degli studi citati dai sindacati per chiedere al G7 riforme volte a garantire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la parità di accesso alle opportunità di carriera, nonché salari e pensioni dignitosi, a partire dalla revisione della valutazione del lavoro e delle scale retributive nei settori a prevalenza femminile, alla difesa e investimento nei servizi pubblici di qualità, fonte di lavoro per molte donne e strumento insostituibile per garantire la coesione sociale e l’equilibrio tra vita professionale e vita privata per le famiglie.

 

Per Cgil Cisl e Uil uno snodo fondamentale per contrastare i gap di genere è il lavoro di cura che va redistribuito in famiglia, anche attraverso congedi di paternità paritari, e che, laddove venga svolto a livello professionale, è sottostimato. “I dati dimostrano che ancora oggi il lavoro di cura prevalentemente femminile è alla base dei gap di genere, gap occupazionali, retributivi e poi pensionistici”, spiegano i sindacati confederali. Occorre redistribuire il lavoro di cura e domestico per cambiare quella cultura obsoleta che vuole la donna come unica caregiver, penalizzandola nella società e nel lavoro”.

 

Cgil Cisl e Uil hanno chiesto poi il recepimento della Direttiva sulla trasparenza retributiva, per contrastare il fenomeno del gender pay gap, e la piena attuazione della Convenzione ILO 190, sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro. “I datori di lavoro – hanno spiegato – dovrebbero rendere trasparenti i loro criteri e le loro decisioni in materia di retribuzione. Dovrebbero raccogliere e pubblicare regolarmente dati sui livelli salariali per tutte le categorie di occupazione, disaggregati per genere”.

 

Cgil Cisl e Uil hanno fatto poi un importante richiamo alla libertà delle donne: “Le donne devono essere pienamente autonome e autodeterminate, a partire dalla piena libertà di scelta sulla salute sessuale e riproduttiva. Affrontare gli ostacoli giuridici, sociali e strutturali è fondamentale per garantire l’accesso alla salute, alle scelte e ai diritti delle donne, conquistati con le lotte di tutti, per promuovere l’uguaglianza di genere, ridurre le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e all’occupazione e, in ultima analisi, accelerare lo sviluppo inclusivo e paritario”.

 

Anche Rossella Benedetti, UIL e Vicepresidente del Comitato Donne della CES, è intervenuta al W7 di Matera. Queste le sue parole: “Il Coordinamento donne UIL ha conquistato questo spazio grazie alla determinazione ed alla collaborazione con le rispettive sezioni degli uffici internazionali Cgil Cisl e Uil.”