La nuotatrice italiana Benedetta Pilato, arrivata quarta alle Olimpiadi di Parigi, era in lacrime per la gioia e ha espresso la sua felicità in una brevissima intervista rilasciata a bordo piscina.
Una ex sportiva, di cui non vale la pena ricordare il nome, da uno studio Rai commentava la felicità della nuotatrice definendola “assurda e surreale”. Il motivo? Perché non aveva conquistato alcuna medaglia e dunque non c’è nulla da festeggiare se non si sale sul podio.
La commentatrice è evidentemente prigioniera di una visione iper-individualista dello sport dove ciò che conta è solo vincere. Stranamente l’ex sportiva non ha capito che gareggiare è molto più che vincere.
Le parole della commentatrice sono state molto tristi e per nulla professionali. Tradiscono un’ideologia competitiva che tanti guasti ha fatto e sta facendo nella nostra società. Lo sport dovrebbe trasmettere valori di partecipazione, solidarietà e spirito di gruppo al di là dei risultati. Tutti valori che l’ex sportiva e improvvisata commentatrice deve ancora imparare.
Luca Cofrancesco, Ufficio comunicazione UILPA
Roma, 31 luglio 2024