L’OECD ha recentemente proposto un rapporto su come l’intelligenza artificiale avrà un impatto sulle donne nel mondo del lavoro. Questi i principali risultati:
- Lavoratrici e lavoratori affrontano all’incirca la stessa esposizione professionale all’IA nel complesso. Tuttavia,
- Le donne sono sottorappresentate nelle professioni con la più alta esposizione all’intelligenza artificiale (ad esempio, professionisti in ambito scientifico e ingegneristico, amministratori delegati).
- Le professioni impiegatizie non sono caratterizzate solo da un’elevata esposizione all’intelligenza artificiale, ma anche da una sovrarappresentazione delle donne, in particolare di quelle senza istruzione terziaria.
- La crescita dell’occupazione tra il 2012 e il 2022 è stata più rapida nelle professioni più esposte all’IA. La crescita dell’occupazione femminile è stata addirittura superiore a quella maschile nelle professioni altamente esposte all’IA, riflettendo l’ingresso delle donne in professioni tradizionalmente dominate dagli uomini.
- Le donne sono ancora sottorappresentate nella forza lavoro dell’IA (il ristretto gruppo di lavoratori con le competenze per sviluppare e mantenere sistemi di IA), tra gli utenti di IA (una categoria più ampia che comprende i lavoratori che affermano di interagire con l’IA al lavoro in un modo o nell’altro) e tra i laureati in ICT. Le donne segnalano percezioni meno positive sull’IA rispetto agli uomini.
- Questo policy brief propone opzioni politiche per garantire che donne e uomini possano trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale sul lavoro, tra cui: applicare una prospettiva di genere nel monitoraggio dell’impatto dell’intelligenza artificiale; adottare un approccio inclusivo all’aggiornamento e alla riqualificazione; colmare il divario di genere nella tecnologia; combattere i pregiudizi indotti dall’intelligenza artificiale; e utilizzare l’intelligenza artificiale per combattere i pregiudizi.
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