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Nuovo manuale di Comunicazione pubblica

Sergio Talamo – Roberto Zarriello

Come progettare, realizzare e gestire le politiche di comunicazione di un ufficio pubblico, da quello più alto a quello del più piccolo Comune, sono spiegati e approfonditi in questo Nuovo manuale di Comunicazione pubblica. Un lavoro ricco di dettagli e di esempi che fanno di questo Manuale un’opera essenziale per chiunque debba trasmettere professionalmente una Pubblica amministrazione. Un volume prezioso che nasce dall’esperienza sul campo di 37 professionisti che qui condividono teorie, tecniche e strumenti utilizzati e da utilizzare per portare la PA a comunicare con trasparenza ed efficacia con i propri pubblici: dal cittadino in primis alle altre istituzioni. Per descrivere l’importanza di quest’opera, non occorre altro che l’eloquenza dell’indice e della reputazione dei tanti professionisti, sapientemente coordinati dai due autori, che hanno contribuito, ognuno per il proprio settore di specializzazione, alla realizzazione di questo volume che ha l’ambizione di porsi oltre che come Manuale di riferimento in materia anche come fondamenta per la nuova normativa di settore, la cosiddetta Legge 151. Prefazioni di Gianni Letta e Mario Morcellini.

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L’attualità del pensiero politico, economico, sociale e cosmopolita di Giuseppe Mazzini

Domenico Proietti

La UIL ha ritenuto importante fare una riflessione sul pensiero politico, economico, sociale e cosmopolita di Giuseppe Mazzini a 150 anni dalla morte. Questo perché riteniamo che molto del pensiero di Mazzini sia di una stringente attualità. Per fare questo abbiamo chiamato insigni studiosi e importanti uomini politici. Il mio compito, con questa introduzione, è quello di fornire elementi utili a sviluppare questo confronto. La UIL nasce nel 1950 con un forte ancoraggio al pensiero mazziniano, in particolare alle società di mutuo soccorso – che sono
state la prima forma di sindacato nel nostro Paese – e al loro patto di fratellanza.

Il riferimento alle idee di Mazzini è costante nella nostra Organizzazione, mi piace ricordare la bellissima pubblicazione curata dalla Professoressa Giuliana Limiti “Mazzini e gli operai” edita dalla UIL dal 1991. L’iniziativa di oggi si pone in continuità con un’azione sempre presente nella UIL.

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Gli impiegati

Honoré de Balzac

Xavier Rabourdin, coscienzioso impiegato ministeriale, aspira per meriti e anzianità alla promozione che gli permetterebbe finalmente di compiere l’agognata scalata sociale. Incoraggiato dalla moglie, una «donna superiore», come recitava il titolo originario del romanzo, elabora un piano di riforma della pubblica amministrazione che punta a renderla più efficiente. Ma il merito, la lungimiranza e l’onestà intellettuale del protagonista devono fare i conti con le ambizioni di un collega, l’ottuso e intrigante Isidore Baudoyer. Balzac è attratto dalle straordinarie potenzialità narrative dell’universo impiegatizio, un sistema che si regge sul servilismo e l’arrivismo e in cui l’inettitudine non ostacola il successo. Nel mondo degli uffici l’autore ritrova lo stesso intreccio di rapporti umani, la stessa fitta trama di scontri e alleanze, giuramenti e menzogne che caratterizzano tante vicende della Comédie humaine: una moderna guerra senza spargimenti di sangue, tutta e solo mentale, che senza rinunciare allo scopo della guerra vera, riduce l’eroismo, l’astuzia e la viltà alle varianti di un orrido e gentile galateo. Introduzione, prefazione e note di Bruno Nacci.

 

Amministrazione pubblica e partecipazione

Lucia D’Ambrosi, M. Valentina Giardina

Come stanno cambiando, nel nostro paese, i rapporti tra istituzioni e cittadini? E in che misura? Obiettivo del volume è riflettere sui comportamenti di successo, individuali o collettivi, che si stanno diffondendo tra i cittadini in un’ottica di amministrazione “condivisa”. Il testo, oltre ad essere uno strumento di approfondimento per gli studenti, sarà certamente utile a quanti, nella pubblica amministrazione e nell’ambito delle organizzazioni di cittadinanza attiva, operano per favorire il dialogo tra istituzioni e cittadini.

 

L’analisi della Pubblica amministrazione

a cura di Renato D’Amico

Questo libro fa parte di un’opera in quattro volumi, frutto del lavoro di un gruppo di studiosi appartenenti a diverse aree disciplinari (politologia, sociologia e psicologia) guidato da Renato D’Amico, dedicata all’analisi della pubblica amministrazione. L’interrogativo che la muove riguarda la ricerca di un possibile “Statuto” in particolare per quella disciplina, la Scienza dell’amministrazione, la cui crescente importanza nell’ambito delle scienze sociali si è accompagnata con la difficile definizione di una propria identità. Il filo rosso che unisce l’intera opera è l’idea della Scienza dell’amministrazione come disciplina al plurale; l’approdo quasi naturale è costituito, sotto il profilo del modello di analisi, dall’approccio sistemico anche come terreno di confronto e di dialogo tra le diverse prospettive di studio, ed occasione di integrazione e di reciproco arricchimento dei tanti contributi scientifici disponibili oggi sul tema.
 
L’ambizione dell’intera opera è quella di un testo unitario che possa essere utilizzato come manuale, ma i cui volumi possano essere letti anche separatamente. Essa, dunque, si rivolge soprattutto a quanti – studenti, ricercatori e operatori della pubblica amministrazione – vogliano o debbano condurre un’analisi del fenomeno amministrativo da una prospettiva diversa da quella tradizionalmente giuridica.
 
Questo primo volume è dedicato a delineare lo schema teorico generale della Scienza dell’amministrazione, del suo oggetto, del suo metodo e delle sue finalità. Punto di partenza è la definizione delle pubbliche amministrazioni come specie diverse dell’unico genus costituito dall’universo delle organizzazioni complesse. Dopo l’esame dell’accidentato e talvolta contraddittorio processo evolutivo dello Stato – dall’ottocentesco “Stato di diritto” al contemporaneo “Stato regolatore” – il volume propone una lettura del fenomeno amministrativo in prospettiva organizzativa, a partire dalla “revisione” del vecchio paradigma bipolare che asserisce la netta separazione tra Stato e Mercato. Si conclude, infine, con la presentazione del modello di pubblica amministrazione come sistema aperto e dei due conseguenti percorsi di analisi dedicati allo studio delle organizzazioni pubbliche, rispettivamente, come “struttura” e come “processo”. Unico autore di questo primo volume è Renato D’Amico, curatore dell’intera opera.
 
Renato D’Amico insegna Scienza dell’amministrazione, Teoria dell’organizzazione e Sociologia dell’organizzazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Catania. Autore di numerosi saggi in riviste e libri collettanei, ha pubblicato tra l’altro: Burocrazia ed ente Regione (Bologna, 1978), Regionalizzazione e sistema amministrativo (Catania, 1982), Il manager pubblico nell’ente locale (Milano, 2001), e, come coautore, Autonomie locali e politiche pubbliche (Palermo, 1988), Manuale di Scienza dell’amministrazione (Roma, 1992), Catania. I quartieri nella metropoli (Catania, 2001), L’altra giovinezza (Milano, 2001).

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Irpa. Francesco De Sanctis e la burocrazia del 1861

di Guido Melis

Francesco De Sanctis, neo-ministro nella Pubblica istruzione nel 1861, interviene per la prima volta alla Camera su una interpellanza riguardante la libertà d’insegnamento. Ne trae occasione per esporre la sua desolata relazione sullo stato nel quale ha trovato il Ministero e sui vizi burocratici che già lo affliggono.

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Notiziario del lavoro

Organizzazione internazionale del lavoro

Pubblicato il notiziario gennaio-marzo 2022 dell’OIL, l’Organizzazione internazionale del lavoro, disponibile al link in basso.

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Tempo libero

Rivista della Fitel

Trimestrale di cultura, sport, turismo sociale e servizi al tempo libero – gennaio/marzo 2022 n. 128

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Criticità dei giudici in politica

Prof. Guido Melis

Un “caso Maresca” a Napoli ripropone oggi un tema del quale mi sono occupato in passato: può un politico proveniente dalla magistratura tornare a fare il giudice dopo avere fatto il politico? Nel caso in specie poi: può un capogruppo nel consiglio comunale di Napoli fare contemporaneamente il giudice a Campobasso?

Io ho sempre ritenuto di no…

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Chiedigli se sono felici

A cura del Centro Studi UIL

Quanto siamo soddisfatti del nostro lavoro? La soddisfazione complessiva dei lavoratori (espressa su una scala da 1 a 10) raggiunge la sufficienza piena e si attesta a 6,5. Ma quali sono, in dettaglio, i fattori della qualità del lavoro che impattano maggiormente sulla soddisfazione dei nostri lavoratori? Su tutti emerge la “stabilità”, che raggiunge un voto medio pari a 7,1. L’unico dei nove fattori indagati a scrollarsi di dosso la sufficienza. Poco sotto la soglia del “sette” si posizionano gli “orari di lavoro”(6,9) e poi a scendere tutti gli altri fattori, fino alla “retribuzione”, che è l’ultimo a raggiungere la sufficienza, seppur striminzita (6,0)…

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Max Weber e la burocrazia moderna

Etica PA

La conoscenza del pensiero di Max Weber (1864-1920) sulla “burocrazia” e’ spesso relegata  ai “sentito dire” e alle citazioni di prammatica. Come sempre, le generalizzazioni “rubano” molto al pensiero originale di un autore, specialmente li’ dove questo pensiero e’ complesso e ricco di sfaccettature. Crediamo di rendere un servizio alla conoscenza della pubblica amministrazione – del concetto stesso di pubblica amministrazione – pubblicando due fra gli scritti più’ significativi a proposito di quello che Weber riteneva essere lo strumento principe per la gestione e l’esistenza di un sistema economico capitalista. I due scritti sono tratti dal suo trattato fondamentale – Economia e società’ – curato postumo dalla vedova Marianne Weber e da Johannes Winckelmann (Wirtschaft und Gesellschaft – 1922, traduzione italiana in “Edizioni di Comunita’” – Milano 1961).

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Lavoro

Massimo Piermarini

L’essenza del lavoro, il tempo e il suo rapporto con la soggettività vivente, è il tema di questo saggio. Nel processo della sua espressione esso diventa una forma della prassi trasformatrice in cui le energie umane fisiche e intellettuali sono poste in azione.
Il lavoro mette in azione le facoltà e la potenza del Desiderio in uno slancio costruttivo più che produttivo che realizza il lato attivo della conoscenza in un’attività finalistica.
Il conflitto fa del lavoro il motore dello sviluppo e il campo di rapporti in cui esso contende il potere al capitale. Liberato dai vincoli dei rapporti di dominio dei saperi settoriali e reificati dell’economia e del diritto il lavoro dispiega il suo movimento immanente e diventa il fulcro del progetto di cambiamento sociale. Si mostra il suo carattere espressivo costruttivistico e la sua rilevanza assiologica fondando relazioni tra viventi non soltanto transazioni e scambi tra figure di classe. Comunque organizzato e dovunque dislocato materiale o immateriale il lavoro continua ad occupare il centro della scena e conserva il dinamismo di un processo che supera ogni limite che ne ostacoli l’emancipazione.

Clicca qui pe rleggere le prime 16 pagine:

http://www.asterios.it/sites/default/files/LAVORO%20UT-DIST1%20pagine%201-16.pdf

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Addio al lavoro?

Ricardo Antunes

A cura di: Pietro Basso / Traduzione di: Francesca Andolfo e Antonino Infranca

Dell’epocale processo di trasformazione delle condizioni di lavoro, di esistenza e di organizzazione dei lavoratori [avvenuto negli ultimi quaranta anni] Ricardo Antunes è un narratore lucido e appassionato (le due cose possono coincidere). Dovrei dire, forse, analista, ma il termine suona, alle mie orecchie almeno, troppo freddo per essere applicato al lavoro di ricerca di questo eminente studioso brasiliano. Narratore, che è qualcosa di più e di meglio di analista, Antunes lo è; però, non al modo affabulatorio di un Foucault, in cui non risulta mai sufficientemente chiaro dove e come stiano realmente le “cose” di cui si sta parlando, bensì piuttosto alla maniera di un romanziere realista quale Balzac, che riconnette e ricompone i frammenti, i particolari analizzati con cura, fino a far riconoscere il contesto unitario di cui sono parte. E, sempre a differenza di un Foucault, non un narratore prigioniero dell’onnipotenza del suo avversario-oggetto, ma un narratore che nel descrivere a fondo la capacità del capitale globale di trasformare materialmente e manipolare interiormente il lavoro e i lavoratori, non perde mai di vista gli antagonismi sociali, le possibilità di liberazione e di emancipazione del lavoro salariato inscritte nei rapporti sociali capitalistici del nostro tempo; ed anzi parteggia apertamente perché queste possibilità diventino realtà, senza che ciò tolga qualcosa al rigore della sua indagine. La sua ricostruzione della nuova morfologia del lavoro è davvero onnilaterale perché tiene presenti Nord e Sud del mondo, “vecchie” e nuove tecnologie, lavoro manuale e lavoro intellettuale, lavoro materiale e lavoro immateriale, lavoro contrattualizzato e lavoro informale (in tutte le sue forme molteplici), qualificazione e dequalificazione del lavoro, lavoro nell’agricoltura, nell’industria e nel terziario, lavoro visibile e lavoro “invisibile”, lavoro produttivo e lavoro “improduttivo”, lavoro salariato e lavoro falsamente autonomo (le cooperative, una certa “auto-imprenditorialità”, etc.). E identifica la connessione sistemica tra tali svariate ed eterogenee concrezioni che il lavoro vivo presenta alla scala mondiale nel fatto che esso è oggi più che mai lavoro sociale, lavoro sociale universale, “più complesso, socialmente combinato e intensificato nei suoi ritmi e nei suoi processi” di quanto fosse prima dell’era digitale. E sulla base di questa ricostruzione, critica verso le visioni euro-centriche del lavoro e del capitalismo contemporaneo ma senza suggestioni e semplificazioni terzomondiste, estremamente attenta alle nuove forme di interazione tra lavoro vivo e macchine e al cosiddetto lavoro immateriale, oppone alle tesi della “fine del lavoro”, della scienza come principale forza produttiva in sostituzione del lavoro vivo, del superamento della legge del valore, la tesi contraria di una vigenza allargata, e sempre più complessa, della legge del valore, che ingloba e sussume anche il lavoro “cognitivo” fatto a contatto con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, senza mollare neppure per un istante la presa sul “vecchio” lavoro a contatto con le macchine dell’era taylorista-fordista.

dalla Presentazione di Pietro Basso

Clicca qui per leggere le prime 80 pagine:

http://www.asterios.it/sites/default/files/ADDIO%20AL%20LAVORO%3F%20pag.%203-80.pdf

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La fionda

La grande trasformazione
Attacco al lavoro

Digitalizzazione e smart working. Distruzione creativa e riqualificazione dei lavoratori. Precarietà e disoccupazione crescente. Cancellazione della piccola impresa e concentrazione oligopolista di capitali. Il Covid sta funzionando come un potente acceleratore di processi in atto da tempo, e il campo che maggiormente ne uscirà trasformato sarà quello del lavoro. Verso quale direzione? Qual è il ruolo giocato dalle élites in questo enorme processo? Quali sono i loro obiettivi? E quali modelli alternativi sarà possibile contrapporre per arginare le ferite sociali che questi immani cambiamenti stanno producendo?
Se la post-normalità innescata dalla pandemia avesse la forma di una grande trasformazione più che di una ripartenza?

Con interventi di Alberto Avio, Savino Balzano, Aldo Barba, Sergio Bonetto, Matteo Bortolon, Maurizio Brotini, Claudia Candeloro, Anna Cavaliere, Paolo Cornetti, Mara D’Ercole, Fabrizio Denunzio, Thomas Fazi, Carlo Galli, Giulio Gisondi, Iside Gjergji, Gabriele Guzzi, Marco Marrone, Luigi Marinelli, Matteo Masi, Andrea Muratore, Chiara Patricolo, Laura Pennacchi, Umberto Romagnoli, Gianmatteo Sabatino, Pietro Salemi, Alessandro Somma, Francescomaria Tedesco, Lidia Undiemi.

https://www.rogasedizioni.net/la-fionda

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Contro lo smart woring

di Savino Balzano

Lo smart working nasconde molte insidie per il lavoratore. Senza una precisa individuazione dei tempi di lavoro, come si conteggeranno e retribuiranno? Come si tuteleranno diritti alla salute e alla sicurezza? Non si rischia di compromettere la possibilità dei lavoratori di essere comunità?
Per leggere un estratto clicca qui:

https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442

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L’arte di avere ragione

di Arthur Schopenauer

Questo trattatello, vera perla nascosta negli scritti postumi di Schopenhauer, qui per la prima volta tradotto in italiano, venne elaborato «come un pulito preparato anatomico» per dare una sistemazione formale agli «artifici disonesti ricorrenti nelle dispute». Schopenhauer fornisce trentotto stratagemmi, leciti e illeciti, a cui ricorrere per «ottenere» ragione: per difenderla quando la si ha, e per farsela dare quando sta dalla parte dell’avversario. Lettura attraente e quanto mai utile: con freddezza classificatoria Schopenhauer ci indica «le vie traverse e i trucchi di cui si serve l’ordinaria natura umana per celare i suoi difetti».
Ma, nello stesso tempo, si tratta di un testo che si situa in un crocevia memorabile del pensiero moderno: negli stessi anni in cui Hegel indicava nella dialettica la via per giungere al culmine dello Spirito, il suo irriducibile antagonista Schopenhauer la raccomandava come fioretto da impugnare in quella «scherma spirituale» che è il discutere, senza badare alla verità. Contro Hegel, Schopenhauer si presenta qui come un «maestro di scherma che non considera chi abbia effettivamente ragione nella contesa che ha dato origine al duello», ma si preoccupa unicamente di insegnare a «colpire e parare», giacché «questo è quello che conta». Le ragioni sottintese in questo duro contrasto sono illustrate nel saggio di Franco Volpi che accompagna il testo.

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L’arte del negoziato

di Roger Fisher, William Ury, Bruce Patton

Tutti i giorni ci capita di negoziare, anche quando non ce ne rendiamo conto. Si negozia con la propria moglie o il proprio marito su dove andare a cena e con il figlio sull’ora in cui deve rientrare dalla discoteca. Il negoziato è il mezzo fondamentale per ottenere dagli altri quello che vogliamo. In tutti i campi – dal lavoro all’amore, dalla vita famigliare a quella sociale, dalla semplice spesa quotidiana all’acquisto di un’auto o di una casa – saper trattare significa ottenere, vincere, avere ragione. Conoscere le tecniche della trattativa significa avere un asso nella manica, un vantaggio nella vita. Ecco perché questo libro è, da oltre dieci anni, un bestseller internazionale e un punto di riferimento per chi, imparando a negoziare, cerca di migliorare la propria condizione.
Gli autori, docenti di Harvard e tra i maggiori esperti di quest’arte, hanno capito che le stesse tecniche insegnate ai diplomatici e ai politici di professione potevano essere messe a disposizione di tutti. Così è nata l’idea di questo libro, destinato a diventare un classico: uno strumento di studio nelle università e un manuale utile e prezioso per tutti i lettori.

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La comunicazione delle pubbliche amministrazioni

di Graziella Priulla

“Per molti, lo Stato imprenditore è una contraddizione in termini. Per Mariana Mazzucato è una realtà e una condizione di prosperità futura. È arrivato il tempo di questo libro.” (Dani Rodrik, Harvard University. “Mariana Mazzucato dimostra che tutte le ultime rivoluzioni tecnologiche hanno avuto all’origine la ricerca pura finanziata dallo Stato: senza uno sforzo finanziato dai contribuenti la ricchezza dei big della Silicon Valley semplicemente non esisterebbe.” (Federico Rampini). “L’economia tradizionale continua a proporci modelli astratti, il discorso pubblico continua a ripetere che la salvezza è negli imprenditori privati. In questo libro Mariana Mazzucato ci mostra come la prima soluzione sia ormai inutile e la seconda approssimativa.” (Martin Wolf, “Financial Times”). Con “Lo Stato innovatore” Mariana Mazzucato è entrata d’autorità nel dibattito economico mondiale, proponendo questioni che hanno oggi, nella fase di emergenza economica causata dal Covid-19, ancora maggiore rilievo e centralità. Questa edizione è stata ampiamente aggiornata in ogni sua parte.

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Lo Stato innovatore

di Marianna Mazzucato

“Per molti, lo Stato imprenditore è una contraddizione in termini. Per Mariana Mazzucato è una realtà e una condizione di prosperità futura. È arrivato il tempo di questo libro.” (Dani Rodrik, Harvard University. “Mariana Mazzucato dimostra che tutte le ultime rivoluzioni tecnologiche hanno avuto all’origine la ricerca pura finanziata dallo Stato: senza uno sforzo finanziato dai contribuenti la ricchezza dei big della Silicon Valley semplicemente non esisterebbe.” (Federico Rampini). “L’economia tradizionale continua a proporci modelli astratti, il discorso pubblico continua a ripetere che la salvezza è negli imprenditori privati. In questo libro Mariana Mazzucato ci mostra come la prima soluzione sia ormai inutile e la seconda approssimativa.” (Martin Wolf, “Financial Times”). Con “Lo Stato innovatore” Mariana Mazzucato è entrata d’autorità nel dibattito economico mondiale, proponendo questioni che hanno oggi, nella fase di emergenza economica causata dal Covid-19, ancora maggiore rilievo e centralità. Questa edizione è stata ampiamente aggiornata in ogni sua parte.

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Mitologie economiche

di Éloi Laurent

«L’economia è diventata la grammatica della politica. Col suo uso e le sue regole condiziona il linguaggio, la parola pubblica, il cui libero arbitrio si limita ormai alla scelta del vocabolario, della retorica e dell’intonazione». Da questa oggettiva constatazione dello stato di cose presenti muove la riflessione contenuta in questo libro, che ha di mira un obiettivo determinato: mostrare come la grammatica economica non sia affatto una scienza o un’arte, ma piuttosto una mitologia, un credere comune in un insieme di rappresentazioni giudicate degne di fede. Come ogni religione e culto della fatalità, l’analisi economica mette oggi infatti in scena un universo angoscioso, fatto di vincoli, di costrizioni, di rifiuti, di punizioni, di rinunce e di frustrazioni. Risponde «non si può» quando i cittadini dicono «noi vogliamo». Riduce i progetti, le ambizioni e i sogni a questioni falsamente importanti: «quanto costa?», «quanto rende?». Segna la fine delle alternative e avvelena, infine, lo spirito democratico, poiché chi ha poteri di governo si sente obbligato a invocare le mitologie economiche per rafforzare la propria autorità e credibilità. Analizzando e decostruendo tre discorsi oggi dominanti che si servono di miti economici per renderci miopi rispetto alle vere sfide del nostro tempo – il neoliberismo in fase terminale, la social-xenofobia emergente e l’ecoscetticismo irriducibile – Éloi Laurent dimostra come l’economia sia una modernità superata che «pretende di essere una spinta permanente al cambiamento e alla riforma» e, invece, «racchiude gli individui e i gruppi nel mondo così com’è, screditando le dissidenze e soffocando i pensieri nuovi».

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Gli impiegati

di Siegfried Kracauer

Kracauer mette insieme un “mosaico” per definire chi sono gli impiegati: con preveggente intuizione l’autore comprende che l’impiegato – questa figura lavorativa in forte espansione nella Germania degli anni Venti – sarebbe diventato decisivo per la storia del lavoro e della società nei decenni futuri. Gli impiegati condividono con i proletari la condizione economica, ma in loro “continua a vivere lo spettro di una condizione borghese scomparsa”. In queste pagine Kracauer dà vita al ritratto dell’uomo della classe media, rinchiuso in un egoismo narcisistico che è cieco dinanzi alla propria condizione e al proprio futuro e la cui esistenza è ridotta a ingranaggio al servizio del consumo e dello spettacolo. Un ritratto dell’impiegato europeo degli anni Trenta in cui si profila la condizione del lavoratore contemporaneo. Con un saggio di Maurizio Guerri e una nota di Luciano Gallino.

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Rabbia. Pólemos e il Leviatano

di Patrizio Paolinelli

La pandemia ha sconvolto il nostro modo di vivere. Ha ucciso, chiuso, isolato. Ha privato del lavoro, impoverito, accentuato disuguaglianze e allo stesso tempo ha alimentato molte proteste. Alcune apertamente manifeste, il cui obiettivo è l’apertura delle attività economiche e scolastiche, altre latenti, espressione della generalizzata richiesta di socialità ogni volta che il virus concede una tregua. Ad arrabbiarsi per le misure di contenimento del contagio sono stati davvero in tanti: dai commercianti agli artisti; dagli intellettuali alle estetiste; dagli operai agli studenti; dai parenti degli anziani decimati nelle case di riposo al personale sanitario; dai ristoratori agli operatori turistici, i proprietari di palestre, discoteche, impianti sportivi e così via. Da molti anni non si vedeva un’inquietudine sociale così diffusa. Pólemos è tornato scontrandosi con i decreti, i limiti, i controlli imposti dal Leviatano. E tuttavia, non è ancora chiaro se la rabbia sociale sia in grado di trasformarsi in conflitto e rappresentare la spinta verso un mondo migliore: più giusto, più libero e umano. Il neoliberismo cercherà di trarre vantaggio dalla pandemia e fino a oggi ha dimostrato di avere sia il potere sia le armi per non mettersi in discussione. Ma sarà ancora così?

Patrizio Paolinelli ci accompagna nell’analisi del presente e nelle ipotesi per il futuro interpellando sindacalisti, studiosi e un ex ministro.

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Gli italiani nel mondo e le istituzioni pubbliche

di Aldo Aledda

Nel mondo esiste una comunità di connazionali più vasta di quella residente nella Penisola, formatasi grazie ai grandi flussi migratori dell’Otto e Novecento, che conta circa ottanta milioni di persone e s’ingrossa ogni anno per il gran numero di giovani che si recano all’estero. Pur parlando molti solo lingue straniere e benché in essa si coltivi in genere un’identità italiana differente da quella della Penisola, se ne condividono comunque i valori fondanti e peculiari.
Il libro, dopo una ricostruzione storica della politica italiana e delle vicende che l’hanno accompagnata fin dall’Unità, cerca di dimostrare che le istituzioni pubbliche e la classe di governo si sono rapportate a questo mondo prevalentemente in termini di minimalismo politico e di massimalismo burocratico. Limitando la loro gestione alla mera quotidianità, non sono riuscite ad allungare lo sguardo alle potenzialità, soprattutto economiche e culturali, offerte da una comunità che, nel frattempo, è riuscita a organizzare in modo massiccio e capillare la propria presenza nel pianeta.
Infine si domanda se un approccio politico che vada oltre l’armamentario del tradizionale stato-nazione e superi reciproche diffidenze e antichi risentimenti non possa essere capace di riavvicinare queste due sponde a tutto vantaggio di un sistema-Italia caratterizzato da una maggiore rilevanza politica e culturale sul piano internazionale.

Aldo Aledda, presidente del Centro studi Cedise, è autore di numerosi lavori sui meccanismi istituzionali di alcuni grandi comparti della società moderna; oltre ai flussi migratori, ha studiato lo sport internazionale (per tutti Sport in Usa. Dal Big game al Big Business, 2000; Sport. Storia politica e sociale, 2002; Cultural Differences Sport, 2006; The primacy of Ethics. Also in Sports?, 2011) e la pubblica amministrazione (La sfinge di carta, 1994; Interna Corporis. Anatomia di una pubblica amministrazione, 2012), le cui materie ha insegnato a livello universitario e ha trattato come componente di autorevoli consessi nazionali e internazionali. Sull’emigrazione italiana, in particolare, ha scritto diversi articoli e saggi, tra cui il libro I sardi nel mondo, 1991, ma soprattutto è stato testimone privilegiato delle politiche di settore come coordinatore, per diversi anni, delle regioni italiane e componente della Cabina di regia della Conferenza Stato-regioni-CGIE.

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Effetto domino

di Paola Perini – Paolo Albano

Questo libro è la sintesi di un appuntamento che si rinnova ogni giorno lungo dieci anni con un territorio, Terred’acqua, la sua comunità, le sue famiglie, i nonni e le nonne. Con il vivere all’angolo di tanti genitori e le sofferenze e il malessere di tanti bambini e di tante persone differenti, con la generosità delle associazioni dei volontari e con quelli che da soli dedicano il loro tempo ai più deboli. E con le persone che accompagnano le scelte dei Comuni, dell’Azienda Sanitaria, dei Sindacati. Un esempio di amministrazione illuminata e provocatrice di qualità e di sviluppo. Questo libro consegna un metodo che è possibile seguire in qualsiasi altra organizzazione. A certe condizioni..

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Storia della Pubblica amministrazione

di Ciro Silvestro

Coltivare la conoscenza della storia della pubblica amministrazione italiana permette di seguire e capire, nei diversi periodi della evoluzione socio-politica ed istituzionale del nostro Paese, la coscienza e le azioni della P.A., le ragioni e gli strumenti delle sue espressioni, la forma e il livello delle sue risposte, i limiti delle sue prospettive e percezioni, nonché i mutamenti intercorsi nel suo rapporto con la comunità.

Solo utilizzando la chiave storica possono realmente intendersi i dibattiti odierni e, in particolar modo, il riemergere della eterna questione di una vera riforma amministrativa, tra spinte all’innovazione, resistenze corporative e deficit progettuali e culturali. Con l’ulteriore, costante dato di fondo dell’insoddisfacente rapporto dell’amministrazione col sistema politico e delle sue difficoltà di risposta alla domanda sociale di servizi.

Alla evidenziazione delle radici profonde di questi fenomeni è dedicato il presente volume, nell’intento di fornire uno strumento per una lettura più consapevole delle trasformazioni in atto.

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Storia dell’amministrazione italiana

di Guido Melis

La storia dell’amministrazione come capitolo centrale della storia d’Italia dal 1861 a oggi. Utilizzando gli archivi ma anche le leggi, le circolari e gli atti ufficiali, le memorie e gli epistolari e persino, più di recente, le interviste in video dei capi di gabinetto, il volume propone un affresco delle poche virtù e dei molti vizi dell’apparato burocratico italiano nella sua ultrasecolare evoluzione. Lo Stato stampella dello sviluppo, la meridionalizzazione del personale con Giolitti e dopo, i tentativi di riforma e la loro sconfitta, la vita materiale degli impiegati e la loro speciale cultura, i grandi funzionari, il fascismo, lo Stato imprenditore, la Repubblica, gli enti pubblici, le Regioni: il libro ripercorre il lungo e contrastato cammino della pubblica amministrazione che dall’Unità arriva alla crisi attuale.


Guido Melis ha insegnato Storia dell’amministrazione pubblica e Storia delle istituzioni politiche nelle Università di Sassari, Siena, Roma «La Sapienza» e nella Scuola superiore dell’amministrazione. Con il Mulino ha pubblicato anche «Burocrazia e socialismo nell’Italia liberale» (1980), «Fare lo Stato per fare gli italiani» (2014), «La burocrazia» (nuova ed. 2015), «La macchina imperfetta» (2018; Premio Viareggio). La prima edizione di questo libro ha vinto il Premio Acqui Storia e il Premio Sissco

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Il digitale, gli statali, il sindacato. Idee per una nuova politica industriale nel comparto pubblico

di Marco Biagiotti, Patrizio Paolinelli

La pubblica amministrazione sarà presto investita da una nuova ondata di automazione del lavoro grazie a inedite applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Come interpretare il fenomeno? Quali saranno le metamorfosi dei processi produttivi e dei rapporti con l’utenza? Come si sta attrezzando il sindacato per fronteggiare la prevedibile emergenza occupazionale? Intorno a tali interrogativi ruotano le riflessioni e le proposte degli autori di questo breve saggio nel tentativo di offrire alle organizzazioni dei lavoratori uno strumento utile per prendere decisioni nell’interesse dei dipendenti pubblici, degli utenti e della società.

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Transizioni digitali

di Patrizio Paolinelli

Le nostre società sono fondate sul lavoro, ma oggi il lavoro umano è messo in discussione dai progressi dell’intelligenza artificiale. Qual è il suo futuro in un’epoca in cui l’innovazione tecnologica è dappertutto ed è sempre più spinta?

A questa domanda cerca di rispondere l’autore senza indulgere né all’ottimismo né al pessimismo. La sua indagine si basa su una puntuale verifica del presente, perché senza tale verifica non si può progettare il domani in maniera razionale, ossia nell’interesse di tutti i cittadini.

Paolinelli ha quindi osservato come l’innovazione tecnologica è narrata e come è effettivamente praticata in tre settori produttivi: piattaforme digitali, industria manifatturiera, pubblica amministrazione.

 

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Comunicare il sindacato

di Patrizio Paolinelli

Una guida che costituisce un indispensabile strumento a disposizione del sindacalista al fine di integrare le capacità acquisite sul campo con una serie di consigli pratici su come migliorarle.

Scrivere un volantino, un comunicato stampa, un’e-mail, impostare un manifesto, utilizzare dispositivi informatici, ascoltare attivamente, proporre uno stile comunicativo, intervenire in una riunione, partecipare a un negoziato, parlare in pubblico: ecco i principali momenti in cui si articola la comunicazione sindacale.

Per ognuno di questi momenti, la Guida offre gli strumenti operativi necessari al fine di trasmettere i propri messaggi in maniera chiara, efficace e convincente

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La tutela delle condizioni di lavoro al tempo del Coronavirus

di Grazia Maria Delicio

L’esperta e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro, Grazia Maria Delicio, ha inviato alcune considierazioni sull’avvio in sicurezza da parte delle imprese nell’imminente fase 2. Di seguito la nota integrale.

Grazia Maria Delicio: “Il lavoro al tempo del Coronavirus”.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 21 aprile, ha presentato in Senato il piano del Governo per la Fase 2, che dovrebbe essere messo a punto in questa settimana.

Il piano consiste in una sorta di “staffetta” di riapertura, definita “scientifica” e “strutturata”, che dovrà sempre essere monitorata, tenendo in considerazione la “capacità” degli ospedali e che dovrà tenere conto del rischio di una nuova impennata dei contagi; di una recidiva, insomma, che potrebbe essere più impegnativa della prima ondata.

“La pandemia ha costretto ad adottare misure di estrema urgenza“, ha asserito il Presidente del Consiglio, ricordando che – al momento – il lockdown è in vigore fino al prossimo 3 maggio e presentando il piano del governo per la Fase 2, sotto forma di un programma basato su 5 punti…

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Ammortizzatori sociali

di Ivana Veronese

Numeri, riflessioni e strategie sindacali in vista di una possibile riforma.

La Ministra del Lavoro ha annunciato, quindici giorni fa, la volontà del Governo di procedere ad una riforma degli ammortizzatori sociali. Due giorni dopo ha insediato una commissione di esperti per accompagnare le riflessioni ed i confronti con le parti sociali. Primi incontri sul tema che si sono tenuti nella seconda metà di luglio.

Nel frattempo, un evento della UIL per presentare elaborazioni e raccogliere contributi, da esperti e dal dibattito interno alla Organizzazione.

E poi: riflessioni, qualche cautela ma anche proposte e disponibilità a contrattare su questa prestazione che, come ci ricorda il Segretario generale della UIL, è pagata con i soldi delle imprese e dei lavoratori (per cui compete anzitutto a loro decidere se, quando, come intervenire a modificare assetti, allargare tutele, omogenizzare prestazioni salvaguardando le specificità).

Ma andavano messi in fila anche molti valori e principi, su cui si è strutturata negli anni anche questa protezione sociale, dai quali qualsiasi intervento legislativo non può prescindere.

Dopo di che: siamo riformisti per impostazione (perché sappiamo che ogni questione e situazione può sempre essere migliorata), contrattiamo e siamo quelli del dialogo, ma non consentiremo a nessun boscaiolo di tagliare il ramo su cui milioni di lavoratori sono stati messi a sedere in queste settimane di epidemia sanitaria, che è diventata economica, produttiva, occupazionale e sociale.

Tutto questo, e molto altro, in questo volume, che abbiamo voluto agile, saggio ma provocatorio, e soprattutto instant, per non perdere l’attimo fuggente

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La lepre contro il gambero

Cos’è il Pubblico Impiego: realtà monolitica e rigida, oppure variegata e ricca di aspetti che ai più è tutt’ora sconosciuta? Le interviste che compongono questo volume intendono, esattamente, rispondere a tale domanda.

Dai tempi dell’Unità Nazionale, passando per lo Stato fascista e arrivando ai giorni nostri, la Pubblica Amministrazione ed i suoi dipendenti hanno rappresentato non solo un problema politico e di gestione delle risorse umane, in termini di efficienza e garanzia alla comunità dei diritti previsti dalla Carta Costituzionale; ma anche una delicata questione storica i cui nodi da sciogliere sono tanti e non sempre di facile lettura.

Questo volume intende tracciare – per somme linee – il racconto di come si è formato l’apparato tecnico-amministrativo che oggi conosciamo: attraverso i suoi cambiamenti e le sue evoluzioni. Punto di osservazione da cui la trattazione prende l’avvio: il Sindacato Confederale UIL.

Nel racconto dei protagonisti (sindacalisti e non solo) che si sono trovati a vivere periodi di intenso e radicale mutamento, la storia del Pubblico Impiego della seconda metà del XX secolo assume tinte vive e a tratti picaresche che, diversamente, in canonici volumi di storia sarebbe difficile trovare.

Libro testimonianza, ma anche racconto collettivo di esperienze condivise e di cui saper fare tesoro in modo opportuno, La lepre contro il gambero a suo modo indica una via di ricerca storico-critica finora mai percorsa, e che potrebbe dar luogo a futuri studi, non solo in vista d’una crescita culturale individuale, ma anche di consapevole miglioramento della macchina amministrativa statale di un paese non fortunato da svariati decenni: l’Italia.

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La contrattazione collettiva in Italia (2020)

VII Rapporto ADAPT

ADAPT è un’associazione senza fini di lucro fondata da Marco Biagi nel 2000 per promuovere, in un ottica internazionale e comparata, studi e ricerche sul lavoro

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Intelligenza artificiale e diritto

di Amedeo Santosuosso

La rivista «Nature» nel numero di fine 2019, delineando lo scenario della nuova decade, ha elencato i molti campi che l’intelligenza artificiale ha già rivoluzionato: dalla scienza dei materiali alla ricerca di nuovi farmaci, dalla fisica quantistica alla medicina. Il diritto deve essere in quella lista. Questo volume è una mappa, che può aiutare a definire dei possibili scenari futuri. Sarebbe auspicabile agire su un doppio fronte: da una parte promuovere la diffusione tra le nuove generazioni delle regole di utilizzo delle tecnologie emergenti, dall’altra arrivare alla costruzione di una nuova visione generale del diritto nell’era tecnologica, che si potrebbe risolvere in un’innovativa idea ’molecolare’ del diritto stesso. Rischi e opportunità: avvocati, giudici e giuristi dell’accademia devono essere pronti per il mondo che li aspetta.

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Lavorare uccide

di Marco Rovelli

Le morti che avvengono per incidenti sul lavoro si chiamano, in Italia, morti bianche. Bianche come il silenzio, come l’indifferenza. Come l’immediata elusione di ogni responsabilità da parte di chi impone ai lavoratori condizioni ambientali insostenibili. Si tratta di lavoratori dimenticati, di storie individuali delle quali è difficile definire il profilo. Storie bianche, vite bianche, costrette a esistere in un vuoto di diritti, facilmente rimosse dopo un breve clamore massmediale in coincidenza con l’ennesimo “incidente”.

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Lavoro da morire

di AA.VV.

La letteratura di oggi, nel nostro Paese, parla di lavoro molto poco, spesso solo tangenzialmente rispetto a temi sentiti più stringenti, più umanamente necessari, più raccontabili forse. Quel “Vergogna!”, che risuona nelle strade italiane a ogni nuovo morto sul lavoro, a ogni sciopero, a ogni manifestazione di protesta contro discriminazioni e ingiustizie salariali e contrattuali, continua ad additare un male non risanato, un problema – sempre diverso eppure sempre presente – che non conosce soluzioni definitive. Questi racconti nascono dal bisogno di uscire dall’emergenza di fenomeni generali che di volta in volta si chiamano lavoro nero, disoccupazione, precarietà, morti bianche, per avvicinare l’orecchio a storie di vita ed esperienze professionali di donne e uomini che hanno lavorato, lavorano o vorrebbero farlo, che hanno da raccontare vicende minime di ordinario sopruso o, se si preferisce, di quotidiana fatica spesa a difendere diritti che con grande facilità finiscono calpestati. Questi undici racconti prendono spunto da storie individuali che altrettanti autori ci propongono tenendo viva una vocazione sociale nell’interpretare il mestiere di scrittore

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Scarica il libro “Le RSU – Elezioni 2007”

Guida alle elezioni ed all’incarico di componente delle rappresentanze sindacali unitarie nella Pubblica Amministrazione. Ufficio Studi e Formazione della UIL Pubblica Amministrazione ———-

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Il rapporto di lavoro nella Pubblica Amministrazione

Cari iscritti,

sono lieto di potervi comunicare che sotto il patrocinio della UILPA, è stato realizzato il volume” IL RAPPORTO DI LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – per il personale non dirigente di ministeri/agenzie fiscali/enti pubblici non economici” . Il libro raccoglie in modo sistematico le principali norme contrattuali e legislative vigenti e può rappresentare un valido strumento di lavoro per i quadri e rappresentanti nell’attività sindacale, nonché mezzo di conoscenza e divulgazione verso tutti i lavoratori interessati ad una maggiore conoscenza dei diritti e doveri in cui si concretizza il rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione.

Il volume ha un costo di 30€ di cui facciamo volentieri omaggio a tutti i lavoratori in regola con l’iscrizione alla UIL PA.

Buona lettura ed un cordiale saluto.

IL SEGRETARIO GENERALE
Benedetto Attili

Roma, 12 gennaio 2012

 

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Il rapporto di lavoro nel parastato

IL RAPPORTO DI LAVORO NEL PARASTATO Uil – Pubblica Amministrazione Le relazioni sindacali e le norme che regolamentano il rapporto di lavoro nel comparto enti pubblici non economici.I nuovi lavori e il sistema pensionistico.

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Il rapporto di lavoro degli statali

di Marco Biagiotti e Gianni De Nichilo

Le relazioni sindacali e le norme che regolamentano il rapporto di lavoro nel comparto ministeri. I nuovi lavori e il sistema pensionistico

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Il rapporto di lavoro delle Agenzie Fiscali

a cura di marco Biagiotti, Roberto Cefalo, Gianni De Nichilo, Santino Gattuso – Coordinamento di Fabrizio di Lalla

Le relazioni sindacali e le norme che regolamentano il rapporto di lavoro nel comparto delle Agenzie Fiscal iI nuovi lavori e il sistema pensionistico

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