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Malala Yousafzai, la violenza talebana l’ha travolta ma lei non si è fermata. Quando il coraggio è più forte…

Come anticipato lo scorso 10 ottobre, nel corso dei lavori del IV Congresso Nazionale Uilpa, durante la consegna del premio “La Penna Rosa” alla giornalista Rai Lucia Goracci (» GUARDA IL VIDEO), è stato consegnato oggi ad Oslo il premio Nobel per la Pace a Malala Yousafzai. Malala a soli diciassette anni diventa la più giovane vincitrice del prestigioso riconoscimento. Commossa nel ricevere il premio dal presidente del comitato per il Nobel, l’ex premier norvegese Thorbjørn Jagland, ha dichiarato: «Racconto la mia storia non perché è unica ma, al contrario, perché non lo è: è la storia di tante ragazze».

Malala è una studentessa e attivista pakistana, nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione.

All’età di undici anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne. È stata nominata per l’International Children’s Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzi.

Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da un gruppo armato di talebani saliti a bordo del pullman scolastico sul quale viaggiava per tornare a casa da scuola.

Ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all’attentato dopo numerosi interventi chirurgici per rimuovere i proiettili.

Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, affermando che la ragazza «è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità»; e che, qualora fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati.

Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, memorabile è stato il suo discorso all’ONU che ha fatto indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto, che resterà nella memoria di tutti.
La sua eroica e coraggiosa lotta sostenuta in un contesto di così grande pericolo rappresenta un importante esempio di come bisogna combattere con tutti i mezzi la lotta alle discriminazioni culturali, alla difesa dell’istruzione dei bambini di tutto il mondo e a tutte le forme di violenza.

Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz.

«Non m’importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno». (Malala Yousafzai)

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