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20.09.2013 – FP CGIL CISL FP e UILPA SCRIVONO AL MINISTRO DEL LAVORO: COSI’ NON VA!

Ministero del lavoro

Signor Ministro,

ci rivolgiamo a Lei unitariamente per manifestare la nostra preoccupazione riguardo alla bozza di “Regolamento di organizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali” che ci è stata consegnata in occasione della riunione tecnica del 17 settembre scorso e sulla quale abbiamo già avanzato la richiesta di un incontro di merito.

La nostra preoccupazione riguarda in particolare due problemi sollevati dalla bozza di regolamento, che contribuiscono ad accentuare lo squilibrio dell’organizzazione del Ministero tra centro e periferia. Proprio nel momento in cui si acuisce il bisogno di una rete territoriale di uffici in grado di coordinarsi ed integrarsi con i servizi degli altri ministeri e agenzie – tanto in un’ottica di riorganizzazione, quanto in una prospettiva di razionalizzazione della spesa pubblica – il provvedimento proposto tende a rafforzare le funzioni centrali e ad indebolire quelle locali.

In primo luogo si apre quindi un problema istituzionale che solleva forti perplessità rispetto al declassamento delle 11 Direzioni territoriali del lavoro trasformate in uffici non dirigenziali (“presidi”). In tutte queste aree, la nuova configurazione farebbe infatti venire a mancare un’indispensabile interfaccia, dotata di funzioni gestionali e operative, con le comunità locali e i sistemi delle imprese. In una fase complessa come quella attuale, occorre invece rafforzare il ruolo del Ministero del lavoro laddove (gli ambiti territoriali) più forti sono i bisogni di sostegno al mercato del lavoro, di funzioni ispettive e di controllo, di competenze sociali da sviluppare.

In secondo luogo, se risulta condivisibile l’istituzione delle Direzioni interregionali – purchè queste rivestano un ruolo effettivo di coordinamento e garantiscano tale ruolo in ambiti territoriali debitamente proporzionati alla funzione – si rileva comunque un problema organizzativo. Da un lato infatti i nuovi organismi dovrebbero essere affidati ad un direttore generale (dirigente di prima fascia) e non ad un dirigente di seconda fascia, scegliendolo attraverso un’ulteriore razionalizzazione della struttura centrale. Dall’altro occorre valutare nel merito l’impatto del riordino sulle dotazioni organiche, anche con specifico riferimento alle competenze e alle professionalità.

Su queste basi, Le chiediamo un incontro urgente per aprire il confronto sulla bozza di regolamento e sulle possibili modifiche al fine di rafforzare ulteriormente la presenza dello stato sul territorio, le sinergie fra reti di amministrazioni e le politiche legate al lavoro, allo sviluppo e alla crescita.

Distinti saluti,

 

Salvatore Chiaramonte                   Giovanni Faverin                                Benedetto Attili

(Fp-Cgil)                                                               (Cisl-Fp)                                (Uil-Pa)

 

 

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