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La Spezia. Assunzioni in arsenale, il Ministero della Difesa lancia due bandi. I sindacati: «La montagna ha partorito il topolino»

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – IV serie Speciale “Concorsi ed esami” n° 56 del 15 luglio 2022, sono stati pubblicati 2 bandi di concorso per il reclutamento presso il ministero della Difesa, di complessive 333 unità di personale. Nella fattispecie sono astati banditi 69 posti di personale di Terza Area e 264 per personale inquadrato nella Seconda Area, di cui rispettivamente 9 funzionari e 54 assistenti tecnici per la Regione Liguria.

I profili ricercati sono espressamente di tipo tecnico – scientifico: informatici, elettronici, cartografici, elettromeccanici, edili, meccanici, specialisti tecnici, scientifici ed altre specifiche.

“Tuttavia, per un Dicastero come il nostro, da decenni tipicamente carente di personale, in un contesto infrastrutturale che lentamente si avvia verso un punto di non ritorno, permeato da edifici fatiscenti e impianti obsoleti e mal funzionanti, ci aspettavamo maggiore considerazione attraverso l’assunzione di migliaia di dipendenti – affermano per le segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Flp Difesa Emanuele Bernardini, Carlo Pietrelli, Andrea Canali e Christian Palladino. Come organizzazioni sindacali ci aspettavamo almeno 9.000 posti da distribuire su tutto il territorio Nazionale. Un numero importante che di certo avrebbe condotto centinaia di dipendenti nella nostra base. Ed invece poche decine di figure, sono solo una goccia nel mare!”.

“E’ il caso di ricordare che l’arsenale spezzino è la prima grande opera che testimonia il nuovo Stato nazionale. Correva l’ anno 1862, pochi mesi dopo la proclamazione del Regno d’ Italia, quando iniziava a prendere forma una struttura di vincente visione strategica. Divenuto da subito un polo di sviluppo tecnologico e cantieristico di prim’ordine. Al fine non non dissiparne il valore storico, culturale e strategico, noi continueremo imperterriti, a chiedere un piano straordinario di assunzioni che possa garantire, nel breve tempo, le capacità di supporto tecnico – amministrativo della base navale. E’ inoltre indubbio che il nostro intendimento – proseguono le organizzazioni sindacali – è quello di salvaguardare l’impiego pubblico e le maestranze tipiche dello stabilimento. Pertanto sensibilizzeremo sempre sulla necessità di affidare il progetto di mantenimento e manutenzione, al personale civile, e abbandonare ogni ipotesi di privatizzazione selvaggia nel ministero della Difesa”.

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