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Primo maggio tra pace e diritto al lavoro

di Emanuele Ronzoni – Segretario organizzativo Uil

Il panorama politico che accompagna l’inizio della nostra stagione congressuale non appare dei più rosei. Una pandemia non ancora del tutto conclusa e una grave crisi internazionale che l’Europa, e il mondo intero, non si trovavano ad affrontare dal secondo conflitto mondiale.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’inizio del conflitto bellico costituiscono fonte di preoccupazione soprattutto per le drammatiche conseguenze umanitarie alle quali si aggiungono inevitabilmente, quelle economiche e geopolitiche. Dal 24 febbraio 2022, giorno in cui il Presidente russo ha dato ufficialmente il via all’occupazione dell’Ucraina, la nostra posizione è stata immediatamente chiara, piena condanna nei confronti della Russia che ha aggredito un Paese libero, provocando una strage di innocenti e l’esodo di milioni di civili.

Dinanzi a questa situazione la macchina organizzativa della Uil si è immediatamente messa in moto. Attraverso la nostra Ong Progetto Sud insieme alle organizzazioni della società civile polacche e romene, sono stati consegnati tonnellate di beni di prima necessità con tre viaggi verso le zone di confine, per offrire sostegno a queste persone – soprattutto donne e bambini – che nel giro di poche settimane si sono trovate a perdere tutto e a fuggire dalla propria casa, dalle proprie famiglie, dalla propria vita. Numerose anche le altre iniziative messe in campo da tutte le strutture Uil – categorie e confederazioni – che si sono attivate attraverso iniziative di solidarietà, presidi, donazioni, con cui abbiamo cercato di manifestare il più possibile la nostra vicinanza.

Ovviamente, il nostro impegno non può dirsi concluso: continueremo a promuovere azioni a sostegno del popolo ucraino, anche adoperandoci per migliorare il sistema di accoglienza dei rifugiati pensando, ad esempio, all’allestimento di un’apposita struttura che possa offrire rifugio e servizi di prima assistenza.

La nostra decisa condanna nei confronti della guerra ci ha guidati anche nell’organizzazione del Primo Maggio. Non poteva che essere la pace il tema di questa edizione. Con Cgil e Cisl non abbiamo avuto dubbio alcuno anche sulla scelta del luogo di celebrazione della festa delle lavoratrici e dei lavoratori: Assisi, città dall’alto valore simbolico, definita e conosciuta da tutto il mondo come la città della pace. Il messaggio che unitariamente vogliamo veicolare è chiaro: il mondo del lavoro è compatto e unito nel condannare ogni guerra e nel sostenere, anche e soprattutto attraverso il dialogo, il bisogno di pace.

In un periodo così delicato per l’Europa e il mondo intero, l’incontro avuto tra una delegazione della Uil e il Santo Padre, Papa Francesco, dello scorso 17 marzo, ha avuto per noi un significato ancora più incisivo. Inevitabile il riferimento alla drammatica situazione generata dal conflitto in Ucraina e il ripudio più duro nei confronti della guerra e l’invito alla preghiera per invocare la pace.

Abbiamo, poi, colto questa preziosa occasione per esprimere il nostro più sentito ringraziamento all’opera e all’azione intrapresa dal Papa negli anni del suo pontificato, durante i quali non si è mai esonerato dal manifestare attenzione nei confronti del tema lavoro. In diverse occasioni, infatti, il Pontefice ha sempre sostenuto la centralità del lavoro nella vita delle persone nella difesa della loro dignità.

Il diritto a un lavoro sicuro che rispetti la sacralità della vita, il contrasto verso ogni forma di sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori sono spesso stati oggetto delle riflessioni del Pontefice, senza dimenticare la sua attenzione verso il ruolo rivestito dalla contrattazione collettiva e verso l’azione dei Sindacati che lui stesso ha più volte definito come coloro che “sorvegliano le mura delle città del lavoro” e che “danno voce anche a quanti non ce l’hanno”.

La difesa della vita a discapito del profitto, la sicurezza, la protezione della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori e la protezione anche di coloro che sono fuori dal mondo del lavoro, sono stati sempre punti chiave che hanno indirizzato l’azione della nostra Organizzazione: la condivisione con il messaggio del Papa ci rende ancora più orgogliosi di quello che siamo e facciamo.

Impreziositi da questo incontro ne usciamo con l’impegno di continuare con la nostra missione sempre a difesa delle persone.

Fonte: Lavoro Europeo

10 aprile 2022

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