Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?
Sono diversi: uno certamente comune a quasi tutte le articolazioni della Pubblica amministrazione, cioè la carenza di personale, che si porta dietro, automaticamente, carichi di lavoro in continua lievitazione e insoddisfazione crescente dei lavoratori.
Ai problemi generali, si aggiungono poi quelli specifici della struttura in cui opero che sono: carenza di spazi adeguati e carenza di mezzi e strumenti per lavorare. L’opinione pubblica non fa altro che bistrattare i dipendenti dello Stato, ma pochi sono a conoscenza delle reali condizioni in cui lavoriamo.
Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?
Per prima cosa il Ministero della Giustizia deve ascoltare di più i lavoratori in prima linea. Poi è necessario che i concorsi per l’assunzione del personale, vengano strutturati a livello distrettuale e non nazionale.
Inoltre, è indispensabile incentivare il personale in servizio da 30 anni, anno più anno meno, riconoscendogli professionalità e capacità, sia dal lato economico che dal lato professionale, mi riferisco all’ avanzamento di livello.
Nello specifico del Tribunale di Genova, come detto, servono spazi adatti e strumenti per lavorare dignitosamente.
Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?
Perché nelle nostre liste ci sono persone che si impegnano e che conoscono i problemi reali e che nonostante i muri di gomma non si arrendono. Svolgono la loro attività con dedizione, passione e preparazione, ottenendo buoni risultati.
Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?
C’è una tendenza a sminuire l’importanza del sindacato, invece il suo ruolo va rivalutato, anche alla luce dei cambiamenti che stanno intervenendo nel mondo del lavoro. Solo un sindacato forte può tutelare i diritti dei lavoratori.
