Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?
Sicuramente la carenza di personale, che si fa sempre più evidente a causa dei pensionamenti della generazione dei cosiddetti baby boomers, ossia i nati tra il 1946 e il 1964, e si ripercuote nei maggiori carichi di lavoro per i singoli. Carichi peraltro aggravati anche in seguito alle più frequenti e lunghe assenze per malattia dovute al Covid.
Inoltre, questa scarsità di organico negli uffici induce molti impiegati a rinunciare a candidarsi alle assegnazioni brevi all’estero, che dovrebbero essere favorite al massimo in un contesto lavorativo come il nostro. Al contrario, vengono scoraggiate o, in casi limite, diventano addirittura motivo di penalizzazione da parte dei superiori.
La carenza di personale non favorisce inoltre il ricambio nelle mansioni, perché anche non andando all’estero, non giova rimanere decenni incardinati nello stesso ufficio.
Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?
È necessario favorire i passaggi tra profili in Terza Area e tra Seconda Area iniziale e apicale. Quindi sono urgenti sia un ulteriore scorrimento delle graduatorie dei concorsi interni sia nuove procedure di concorso.
Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?
Per l’impegno concreto e la capacità di coinvolgere tutti i colleghi da parte di coloro che finora hanno rappresentato la Uilpa. Un impegno e una capacità operativa che ho potuto constatare personalmente.
Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?
Il sindacato deve riuscire ad intercettare le istanze dei lavoratori che, seppur in un mondo del lavoro sempre più interconnesso, ancora presentano delle loro specificità in relazione ai contesti e agli ambiti nei quali prestano la propria attività. Si tratta di adattarsi attivamente rispetto a tutte le nuove dimensioni del lavoro.
29 marzo 2022
