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Comunicato CGIL FP, CISL FP, UILPA: Facciamo chiarezza sui passaggi alla dirigenza

Noi facciamo sindacato e non guardiamo “gli asini che volano nel ciel”

Nell’approssimarsi della data delle elezioni per il rinnovo delle RSU alcune OO.SS. ritengono di basare il proprio consenso su campagne denigratorie e accuse prive di ogni fondamento ai danni delle altre OO.SS., anziché sul lavoro svolto al tavolo negoziale per il rinnovo del CCNL del comparto delle funzioni centrali, oppure avanzano proposte concretamente non realizzabili in relazione al quadro legislativo vigente, come è accaduto nei giorni scorsi dove, nel notiziario n° 11 del 22 marzo u.s., di FLP si legge che il mancato inquadramento del personale nella nuova area delle elevate professionalità “e accesso alla dirigenza non è un errore nella norma, come pare evincersi da alcuni articoli di stampa, ma una precisa volontà di Brunetta, avallata da tutti gli altri sindacati, e solo da noi [è sempre Flp che scrive] fortemente contestata in sede di rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali”. Flp, in primis, attacca Cgil, Cisl e Uil. Saremmo “rei” – a loro dire – di aver voluto depotenziare “consapevolmente la nuova Area contrattuale, dopo averne contrastato l’istituzione, temendo una presunta disarticolazione dell’attuale terza Area, privilegiando quindi per l’ennesima volta la politica dell’appiattimento verso il basso delle professionalità, da tempo rigidamente cristallizzate e bloccate nel loro percorso di carriera.

Non intendiamo tanto rispondere ad Flp (Flp chi?), quanto riepilogare la sequenza di atti e fatti che ci ha portato alla sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL del comparto delle funzioni centrali il 5 gennaio u.s. per amore di verità ma, soprattutto, per invitare i lavoratori e le lavoratrici a diffidare di sindacati che basano continuamente la loro azione su proposte demagogiche e sulla demolizione del lavoro degli altri. L’ipotesi di contratto che attendiamo a breve di sottoscrivere in via definitiva offre concrete possibilità di sviluppo economico e professionale all’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.

Su una cosa FLP ha ragione: abbiamo, fino all’approvazione del DL 80/2021 (che ha previsto l’istituzione della “Quarta Area”), contrastato la costituzione di un’Area sovraordinata che nascesse vuota, coscienti dei limiti che questo avrebbe comportato rispetto alle esigenze di valorizzazione del personale già in servizio, così come abbiamo contrastato il rischio che agli attuali Funzionari fosse preclusa, con la nascita della nuova Area, la possibilità di continuare a coordinare o gestire strutture complesse o a di accedere a posizioni organizzative. Proprio per questo, nelle piattaforme da noi presentate precedentemente all’avvio del negoziato per il rinnovo del CCNL delle funzioni centrali, avevamo proposto una apposita “Area dei professionisti e delle elevate professionalità”, dove inquadrare: il personale per lo svolgimento delle cui attività è richiesta una abilitazione professionale o l’iscrizione all’albo (attualmente non ricompreso nell’apposita sezione “professionisti” del comparto dell’area della dirigenza), figure professionali che hanno competenze particolari nella gestione dei cicli organizzativi o che non possono essere ricondotte all’interno dell’ordinamento professionale generale, personale a cui sono attribuite dalla legge elevate responsabilità. Lo avevamo fatto consci del fatto che nelle Pubbliche Amministrazioni, in vigenza del D. Lgs 165/01 e sulla base delle numerose sentenze costituzionali e di una copiosa giurisprudenza, il criterio che regola l’accesso alle aree superiori e a funzioni più elevate continua ad essere quello del concorso pubblico, salvo i casi stabiliti dalla legge che però non possono allontanarsi dal modello prefigurato dal Costituente. In virtù di tali principi le eccezioni alla regola generale del concorso pubblico sono state significativamente via, via ridimensionate per mano del Giudice costituzionale e della legge, consolidando l’indirizzo in base al quale almeno il 50% dei posti disponibili in ciascuna Area debba essere riservato all’accesso dall’esterno.

Noi non prendiamo in giro i lavoratori e le lavoratrici promettendo cose irrealizzabili, ci prodighiamo anzi ogni giorno per migliorare il quadro normativo vigente e così abbiamo fatto in tutti questi anni.

Vorremmo, infatti, ricordare alla distratta FLP che:

  • è stato grazie all’intesa del 30 Novembre 2016 sul rinnovo dei contratti pubblici, firmata da Cgil, Cisl e Uil ed il Governo dell’epoca se, con l’art. 22, comma 15, del Lgs n. 75/2017 (Legge Madia,) è stata ripristinata, dopo molti anni, una Procedura riservata al personale già in servizio, per il passaggio fra le Aree, anche se temporalmente limitata nel tempo e vincolata prima al 20% e successivamente al 30% delle facoltà assunzionali, fermo restando il possesso dei titoli richiesti;
  • è con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale realizzato il 10 marzo 2021, da Governo e Cgil, Cisl e Uil, e poi sottoscritto anche da altri, che è stata prevista “la necessità della valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali”;
  • è stato sempre a seguito della sottoscrizione del Patto del 10 marzo 2021, che con il DL 80/2021 che è stato ripristinato uno strumento di carriera, accanto al concorso pubblico, specificatamente destinato al personale interno, prevedendo che “fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno, le progressioni fra le aree e, negli enti locali, anche fra qualifiche diverse, avvengono tramite procedura comparativa basata sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni in servizio, sull’assenza di provvedimenti disciplinari, sul possesso di titoli o competenze professionali, ovvero di studio ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso all’area dall’esterno, nonché sul numero e sulla tipologia degli incarichi rivestiti”.

Vorremmo, infine, chiedere a Flp dove fosse il 9 Dicembre 2020 quando, come federazioni del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, proclamavamo lo sciopero nazionale di tutto il personale dei comparti e delle aree funzioni centrali, delle funzioni locali e della sanità. Uno sciopero nazionale che si era reso necessario per reagire all’assenza di condizioni e risorse utili per colmare le gravi carenze di organico delle pubbliche amministrazioni e per avviare i negoziati per i rinnovi contrattuali 2019 – 2021. In considerazione del fatto che il DL 80/2021 ha imposto la istituzione della nuova Area, facendola di fatto nascere vuota, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa si sono prodigate – durante il negoziato per il rinnovo del CCNL – per evitare il rischio che l’Area delle Elevate professionalità finisse per divenire un’Area destinata ad accogliere il solo personale proveniente dall’esterno. Lo abbiamo fatto pretendendo che, accanto al titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno (che riguardando un’Area superiore a quella dei funzionari non poteva che essere necessariamente superiore a quello previsto per l’accesso all’Area dei funzionari), fosse richiesta, di norma, “un’esperienza lavorativa pluriennale in funzioni specialistiche e di responsabilità”, proprio al fine di valorizzare il personale già in servizio, rispetto a quello reclutato dall’esterno.

Abbiamo lavorato utilmente al tavolo per il rinnovo contrattuale per rivedere il sistema degli incarichi, e per consentire alla contrattazione integrativa di poter aggiornare le indennità di posizione organizzativa. Non siamo riusciti a realizzare tutti i risultati che ci eravamo prefissati e siamo coscienti della necessità di vigilare affinché la istituzione dell’Area delle Elevate Professionalità – pur tenuto conto dei vincoli del quadro normativo – offra concrete opportunità di valorizzazione professionale al personale già in servizio, così come continueremo ad impegnarci per individuare, nel futuro, strumenti utili ed efficaci per valorizzare le responsabilità di natura gestionale e professionale e le competenze specialistiche già acquisite dal personale dell’Area dei Funzionari. Così come occorre, inoltre, creare le condizioni per offrire un riconoscimento contrattuale ai tanti professionisti oggi presenti all’interno delle Amministrazioni del comparto o a coloro che svolgono attività per le quali sono richieste specifiche abilitazioni professionali e per il personale a cui è attualmente preclusa la possibilità di iscrizione agli Albi professionali. Continueremo a lavorare per rappresentare al meglio delle possibilità offerte dal quadro legislativo i lavoratori e le lavoratrici del comparto delle funzioni centrali e continueremo a mobilitarci affinché Governo e Parlamento migliorino le norme di legge per valorizzare sul piano professionale chi lavora nelle pubbliche amministrazioni. Lo faremo con la serietà che da sempre ci contraddistingue: rispettando i lavoratori e le lavoratrici, senza fare loro promesse che al momento non potremmo mantenere e raccontando sempre loro la verità!

FP CGIL – Florindo Oliverio | CISL FP – Angelo Marinelli | UILPA – Gerardo Romano

Roma, 24 marzo 2022

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Ufficio comunicazione UILPA

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