Quali i maggiori problemi del suo ufficio?
Premetto che sono una lavoratrice fragile e addetta all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Ministero. Da oltre due anni, da quando cioè è scoppiata la pandemia, lavoro da casa, ma non ho più accesso alla mia casella di posta elettronica aziendale e nemmeno alla rete interna.
La conseguenza e che, come tanti altri colleghi, sono tagliata fuori dal Ministero e le poche notizie che ho avuto, finalizzate allo svolgimento del mio lavoro, le ho ricevute in gran parte grazie alla buona volontà di colleghi che mi hanno girato e-mail o informazioni. Abbiamo attivato una chat dell’ufficio, ma la partecipazione dei capi è stata assolutamente sporadica.
Immagini quale poteva essere la situazione il giorno dopo del lockdown, quando tanti italiani sono rimasti bloccati all’estero e tanti altri non potevano partire. Una situazione del genere, all’inizio, poteva anche essere giustificabile, ma nell’arco di due anni non è cambiato nulla.
C’è una grave la mancanza di organizzazione e l’assenza di qualsiasi collegamento tra le figure apicali e i lavoratori, e tra quest’ultimi e l’Ufficio del Personale o gli Uffici Tecnici.
Un altro problema, sorto sempre in questo periodo, è legato alla mensa. Coloro che hanno lavorato a casa non hanno ricevuto il buono-pasto.
Quale le proposte della Uilpa per far fronte a queste difficoltà?
Va colmato il vuoto cui accennavo prima. È quindi necessario istituire dei sistemi o punti di incontro con l’Ufficio del Personale e gli Uffici Tecnici, in modo che i lavoratori non siano isolati. Capisco le problematiche legate alla sicurezza, ma, ripeto, dopo due anni, qualche cosa doveva essere fatto.
Per quanto riguarda il buono-pasto, non proporremo solo dei rimborsi per coloro che non hanno usufruito della mensa, ma apriremo un confronto più ampio, legato allo smart working, che si va contrattualizzando e che potrà essere adottato per due giorni alla settimana. Col dipendente a casa il Ministero realizza ampi risparmi su una serie di voci, mentre per i dipendenti aumentano le spese. Va trovato un equilibrio su questo fronte.
Perché i suoi colleghi dovrebbero votare per la Uilpa?
Ho 52 anni ed è la prima volta che mi candido per la Rsu. Con un amico della Uil sono stata attiva diverse volte e su più fronti ed ora o deciso di fare questo passo. Mi propongo con entusiasmo e grande voglia di aiutare a risolvere i problemi e dare una mano ai colleghi.
Come vede la prospettiva del sindacato nel complesso mondo del lavoro attuale?
Rispetto a qualche decennio fa i margini di manovra si sono molti ridotti, ma probabilmente il Covid ha aperto scenari nuovi, idee sulle quali poter lavorare. Certo, i tempi di Lama, Carniti e Benvenuto, che ho studiato in quanto non li ho vissuti direttamente, non torneranno più, ma credo ci sia spazio per ridare un ruolo e un’immagine importante al sindacato.
21 marzo 2021