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RSU | Aurelio Cau, Agenzia Entrate, direzione provinciale Verona: «Va definito il rapporto tra risorse umane e carichi di lavoro»

Aurelio Cau

Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?

Gli obiettivi che l’Amministrazione assegna annualmente non tengono conto in modo puntuale delle risorse disponibili, mancando totalmente la trasparenza con la quale gli stessi vengono definiti. E’ sempre mancata infatti l’informazione ai rappresentanti deli lavoratori relativa ai principi di cui all’art. 2 del D. Lgs 165/2001, che disciplina l’attività al servizio delle Pubbliche Amministrazioni, ovvero, in via principale, quella che dovrebbe riguardare i criteri organizzativi da improntare alla “funzionalità rispetto ai compiti e ai programmi di attività”.

In parole semplici voglio dire che non si conosce il rapporto tra risorse umane e carichi di lavoro, che restano sempre gli stessi al variare del personale, fortemente ridotto dai pensionamenti con la “quota 100”, oltre che da eventuale mobilità nazionale.

In questo quadro si è appena inserito il nuovo sistema di valutazione, che sarebbe, in teoria, un grande strumento, se non strutturato, così come sembra al suo nascere, in modo da “scaricare” verso gli ultimi, eventuali incapacità gestionali dei responsabili.

Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?

La Uilpa propone di stabilire dei tavoli di confronto – sebbene tale istituto non sia contemplato tra le prerogative contrattuali, ma sarebbe una risorsa per l’Amministrazione – al fine di pervenire alla definizione di obiettivi chiari e trasparenti per ciascun lavoratore, circa i propri compiti, responsabilità, ed eventuali criteri premiali che possano avere riflessi sul salario accessorio, con evidenti benefici sulla efficienza e sul benessere organizzativo del personale.

Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?

Perché la Uilpa, ovunque e a Verona in particolare, è stata l’unica sigla sindacale che all’Agenzia delle Entrate, si è battuta, anche in via giudiziaria, per la legalità, la trasparenza, la tutela dei diritti dei lavoratori, la correttezza delle pratiche amministrative, dimostrando nei fatti, competenza, rigore e coerenza dei comportamenti, coniugando la determinazione con le necessarie doti di mediazione al fine di comporre i conflitti.

Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?

La prospettiva non è rosea se non vi sarà, in tempi brevissimi, una presa di coscienza dei lavoratori, che non si può più pensare di risolvere i problemi all’interno del proprio limitato perimetro. C’è grande bisogno di unione tra i lavoratori, per evitare il rischio incombente di una “guerra tra poveri”.

Le forze unite dovrebbero trovare la loro convergenza verso l’alto. Il sindacato avrà una funzione essenziale per a vita di tutti, se avrà la capacità di raccogliere le istanze delle persone, come lavoratrici/lavoratori, relative alla corretta ripartizione dei carichi di lavoro, a una dignitosa retribuzione, al rispetto delle norme che tutelano la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, e, come cittadini, relative al contenimento dei prezzi di beni e servizi e al rispetto dei principi democratici.

17 marzo 2022

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