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RSU | Benedetto Celio, Questura di Pordenone: «Il sindacato deve tutelare il lavoro, altrimenti in futuro non ci saranno dipendenti»

Benedetto Celio

Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?

Quelli tipici di ogni ufficio pubblico: carenza di personale e scarsa attenzione al benessere psicofisico dei lavoratori, ossia vengono trascurate le esigenze derivanti da aspetti di carattere anagrafico e conseguentemente sanitari. Ne deriva una certa difficoltà a svolgere il proprio lavoro nel rispetto dei ruoli e delle funzioni.

A causa dell’età e di problemi fisici di alcuni colleghi, il carico di lavoro è distribuito su un numero sempre minore di lavoratori, aggravando situazioni di disagio già presenti.

Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?

Il problema fondamentale, per me in Questura, come detto, è rappresentato dalla carenza degli organici, quindi occorre puntare sulle assunzioni e sulla formazione del personale della Pubblica Amministrazione

Pertanto puntiamo alla valorizzazione del proprio personale con percorsi di carriera certi e con cadenza annuale. Inoltre, tenuto conto dei grandi cambiamenti in atto, riteniamo sia fondamentale la formazione per tutti, e l’attivazione di nuove procedure concorsuali vista la grande carenza di personale.

Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?

Perché la Uilpa ha attuato un modello organizzativo aperto al coinvolgimento attivo e alla partecipazione di tutti, iscritti e non, nei vari processi decisionali. In tali processi ognuno di noi può e deve essere un protagonista del cambiamento. Non per niente la Uilpa è da sempre in primo piano nella riconoscenza e valorizzazione del ruolo dei dipendenti della pubblica amministrazione. La mia disponibilità  e capacità di ascolto, come tutti gli altri colleghi Uilpa, permettono ai lavoratori di risolvere i problemi e la certezza di non sentirsi soli.

La Uilpa è, forse, la principale promotrice, tra le varie sigle sindacali, di una qualità professionale conquistata nel tempo che possa migliorare le aspettative di vita sui luoghi di lavoro, dando risposte concrete su problematiche quali lavoratori fragili e normative sulla sicurezza.

Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?

Il mondo del lavoro ha subito e sta subendo una trasformazione sempre più veloce ed epocale che cerca di stare al passo con i rinnovamenti scientifici e tecnologici. Un esempio concreto potrebbe essere il noto smart working o lavoro agile. L’opportunità di lavorare da casa era considerata fino a qualche tempo fa sinonimo di “non fare niente e non lavorare” ma, in un mondo sempre più connesso, si è rivelata una modalità fondamentale, come nello stato d’emergenza causato dalla pandemia.

 È stato chiaro, a tal proposito, il valore del sindacato che, tramite il contatto con i lavoratori e con il territorio, riesce a farsi portavoce di idee innovative. Lavorando in tal modo, la modalità di lavoro agile, è stata inserita nel nuovo contratto collettivo nazionale attualmente in sottoscrizione. Infatti, è solo per mezzo di una rappresentanza unita, quale può essere quella sindacale delle Uilpa, che l’idea del singolo lavoratore può aver peso nella contrattazione e nelle discussioni ai vertici aziendali.

A mio avviso, oggi il sindacato è chiamato ad interpretare un nuovo ruolo che è quello di tutelare il lavoro, altrimenti domani ci saranno sempre meno lavoratori da tutelare.

14 marzo 2022

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